Live – Non è la d’Urso chiude. È indiscrezione delle scorse ore che il contenitore della domenica sera di Canale 5 terminerà la stagione in anticipo, con scarse certezze per un ritorno in onda in autunno. Barbara d’Urso, padrona di casa, ancora non si è espressa in merito alla notizia. D’altronde, come giustificare al pubblico la chiusura di un programma, venduto come un successo, che tuttavia ha zoppicato negli ascolti negli ultimi mesi?
Il silenzio della conduttrice è tuttavia stato colmato dalle parole di alcuni sostenitori d’eccezione, politici e personaggi che hanno animato i soliti di Live. Tra questi, Nicola Zingaretti, segretario del Partito Democratico e presidente della Regione Lazio. Il leader PD, o chi per lui vedi social media manager, ha pubblicato nelle scorse ore un tweet a tutela della trasmissione, giudicato un valido ponte tra i palazzi del potere e i telespettatori. “In un programma che tratta argomenti molti diversi tra loro, hai portato la voce della politica vicino alle persone. Ce n’è bisogno“, il commento di Zingaretti, rivolto direttamente a Barbara d’Urso. Il tag alla conduttrice spunta nel post dell’attivista LGBTQ+ Imma Battaglia, che ha connesso la chiusura “inaspettata” del programma con il grande tema della disparità di genere:
@carmelitadurso
il sessismo imperante di questo momento storico fa un'altra vittima illustre;
stavolta tocca a #barbaradurso la conduttrice del programma, #noneladurso, capace di influenzare e contaminare la politica usando il linguaggio del popolo! #gendergap #normalizzazione— Imma Battaglia (@unvotoperimma) February 24, 2021
Sessismo imperante, gender gap, normalizzazione. Parole molto forti, giudicate dai commentatori del web poco in linea con quelle che sono le norme della gestione di un palinsesto. Se un programma non raggiunge gli obiettivi di rete, anche se guidato da una delle colonne portanti dell’azienda, ne subisce le dovute conseguenze.
Live, Selvaggia Lucarelli commenta la chiusura del programma di Barbara D’Urso
È questo il pensiero che domina anche il commento di Selvaggia Lucarelli sull’indiscrezione. La giornalista ha rilanciato sul suo profilo Instagram l’indiscrezione, fornendo la sua personale interpretazione sulla presunta chiusura di Live e rispondendo agli interventi menzionati in precedenza. “Chiunque abbia a cuore il bene del paese dovrebbe rallegrarsi del fatto che qualcosa di così profondamente diseducativo sparisca”, ha scritto, aggiungendo poi:
Chi accorre in aiuto di Barbarella? Il segretario del PD. Ribadisco, il segretario del PD. Della serie: la famiglia Berlusconi mi ridimensiona? Il PD mi sostiene! E passo pure per epurata. E quel furbone di Zingaretti non capisce in che gioco si è infilato.
Circa le motivazioni tirate in ballo da Imma Battaglia, invece, Selvaggia Lucarelli ha rivelato:
Storica attivista LGBT, su cui stenderei un velo pietosissimo per la strumentalizzazione del tema sessismo. Cioè, ad una che ha 172772 programmi da anni chiudono un programma che va MALE ed è questione di sessismo? Poi non vi stupite se a destra vi asfaltano eh.
E voi quale pensiero condividete di più? Chiusura meritata o ingiustificata per il programma di Barbara d’Urso?
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La Battaglia ha scritto una minchiata!! Non c'entra un cazzo l'omofobia con la chiusura di questa specie di programma..... il programma della NON-giornalista della rete televisiva del frodatore fiscale Silvio Berlusconi era sì un contenitore ma di monezza! Infilare l'omofobia nella decisione della chiusura di questo schifo di programma (chiusura voluta solo perché, fortunatamente, faceva meno ascolti di quanto ci si aspettasse), condotto da una imbarazzante conduttrice televisiva che si è sempre guardata bene da andare contro il suo padrone Berlusconi, è intellettualmente disonesto e sintomo di un vittimismo spicciolo dei soliti noti, la Battaglia, che non fa bene alla causa Lgbt. Se per le sue lotte e i suoi diritti la comunità Lgbt pensa di fare affidamento a simili marionette in mano ad uno dei politici più osceni e corrotti della storia italiana (distintosi anche per frasi omofobe e avere guidato i governi repubblicani più omofobi della storia italiana) allora consiglio di sciogliersi e occuparsi d'altro.
Omofobia e sessismo radicati in Italia, purtroppo.