Uscito direttamente su Disney+, Luca è il primo film Pixar interamente ambientato in Italia con alla regia un regista italiano, l’esordiente Enrico Casarosa. Sin dall’arrivo del primo trailer in tanti hanno visto similitudini tra Luca e Chiamami col tuo Nome di Luca Guadagnino, ipotizzando chissà quale storia d’amore tra i due giovani protagonisti Luca Paguro, giovane mostro marino in grado di assumere sembianze umane, e Alberto Scorfano, suo coetaneo conosciuto sulla Terra. In tal senso Zachary S. Marsh ha realizzato un cliccatissimo mash-up, in testa al nostro post, che unisce le due pellicole.
In passato più volte Casarosa ha affrontato il tema specifico, negando chissà quale sottotrama amoroso tra i due ragazzi, perché affidatosi ad esperienze personali vissute in prima persona in Liguria, con un coetaneo, nello scrivere il lungometraggio animato. Intervistato da The Wrap, il regista è tornato sull’argomento, rivelando di aver preso in considerazione l’idea di rendere Luca e Alberto esplicitamente queer.
“Ne abbiamo parlato, ma credo che il motivo per cui poi abbiamo smesso di parlarne è perché siamo rimasti un po’ sorpresi del fatto che in molti si sono focalizzati sul lato romantico, quando il nostro focus era l’amicizia, e quindi un periodo pre-romanticismo”, ha confessato il regista. “Ma è ad ogni modo un tipo di amore, no? Vediamo tanti abbracci e molto contatto fisico, e la mia esperienza in quanto uomo etero di certo non è stata così. Le cose di cui abbiamo effettivamente parlato riguardano la metafora che qui è rappresentata dall’essere un mostro marino, cioè essere diverso. E alcune persone sembrano infastidite dal fatto che non stia negando o confermando nulla, ma trovo che questo sia un film che rappresenti l’apertura nei confronti di ogni tipo di diversità”. “Perché ci sono tanti modi in cui dei ragazzini possono sentirsi outsider. È così varia come esperienza. E la mia versione è stata quella di due ragazzini un po’ strambi, due perdenti“.
Non a caso Casarosa ha apprezzato come la comunità LGBTQ+ internazionale abbia abbracciato Luca, vedendo nell’amicizia tra Luca e Alberto chissà quale amore mai esplicitato. “Trovo meraviglioso e ancor più formidabile il fatto che la comunità LGBTQ+ che si è sempre sentita come un outsider, e che ha avuto delle esperienze simili ma in modo molto più acuito rispetto a quanto accaduto al sottoscritto, l’abbia vista così. Mi sono sentito davvero onorato e non mi piace dare una risposta secca, ‘sì o no’. Posso dire che non è così che l’ho scritto. Non è stata la mia esperienza, ma amo il fatto che quella metafora venga letta in modi così differenti“.
Dopo la release di Luca, Jake Dylan Grazer, che in lingua inglese doppia Alberto, si è dichiarato bisessuale. Incassati 50 milioni di dollari nei Paesi in cui è uscito al cinema, Luca è stato nominato a un Golden Globe, a un Satellite Award e a 8 Annie Award, aspettando la più che papabile nomination agli Oscar dove dovrà battere molto probabilmente il lanciatissimo Flee di Jonas Poher Rasmussen, documentario animato che racconta la storia di un rifugiato gay afghano.
Enrico Casarosa ha già espresso la volontà di girare un sequel di Luca.
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