Si è tenuta lunedì sera a Roma l’anteprima europea di Maleficent – Signora del Male, con l’iconica Michelle Pfeiffer, qui nel ruolo della Regina Ingrith, e l’assoluta mattatrice Angelina Jolie che hanno fatto impazzire i fan capitolini. Le due dive sono sbarcate nella Città Eterna per circa 48 ore, calamitando curiosi e paparazzi. Nei cinema dal 17 ottobre prossimo, Maleficent 2 segue di cinque anni quanto visto nel 2014 con il primo capitolo del titolo Disney, spin-off in live-action de La Bella Addormentata.
Il tempo è stato gentile per Malefica ed Aurora, nuovamente interpretata da Elle Fanning, perché il loro rapporto, originato da un tradimento, dalla vendetta e infine dall’amore, è cresciuto e si è rafforzato. Ciononostante c’è ancora dell’astio tra gli uomini e le creature magiche. Il matrimonio di Aurora con il Principe Filippo è motivo di festeggiamenti in tutto il Regno e nelle terre vicine poiché le nozze uniranno i due mondi. Un incontro inaspettato però darà vita a una nuova potente alleanza: Malefica e Aurora si ritroveranno sui fronti opposti di una Grande Guerra che metterà alla prova la loro lealtà e le porterà a chiedersi se potranno essere davvero una famiglia.
Ruolo centrale, in questo sequel, per la bellissima Pfeiffer, perfida e subdola regina ‘cattiva’ al centro di uno scontro totale tra malvagità e bene. “Ho sempre voluto tornare perché ho davvero amato girare il primo film. Amavo ciò che il film ci insegnava sulle persone: spesso, sono diverse da ciò che gli altri pensano di loro o da quello che gli altri danno per scontato sul loro conto”, ha confessato la Jolie. “Volevamo essere sicuri di avere la storia giusta e di sapere con esattezza cosa raccontare su questo rapporto unico nel suo genere”. “Quali sono le caratteristiche di una famiglia? E cos’è che la rende unita? Aurora è più adatta a una vita spensierata insieme alle fate nella Brughiera, in cui tutte le creature sono uguali? Oppure è destinata a vivere in un castello nel mondo degli uomini, con problemi e preoccupazioni umane?”.
L’evento romano è stato anticipato da una masterclass dove Angelina Jolie e Michelle Pfeiffer hanno incontrato oltre 100 bambini e ragazzi, studenti di cinema tra i 10 e i 25 anni, selezionati da Alice nella Città. L’incontro, moderato da Piera Detassis, Presidente e Direttore Artistico dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello, si è concentrato sulla carriera delle due attrici, la loro formazione, la loro esperienza sul set di Maleficent – Signora del Male e di altri successi che hanno costellato la loro carriera. “È importante non stancarsi mai di cercare ciò che ci differenzia dagli altri e ci rende unici – ha affermato Angelina Jolie ai ragazzi che hanno partecipato alla masterclass. “Il mondo è caratterizzato dalla diversità e diventiamo più forti quando ce ne rendiamo conto“. “Il mondo dovrebbe essere un posto più tollerante verso la diversità – ha aggiunto Michelle Pfeiffer, – questo è il sortilegio che vorrei lanciare sul mondo“.
In cabina di regia Joachim Rønning, norvegese già visto all’opera con Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazar, per un sequel che guarda all’inclusione e rimarca l’importanza delle diversità, come ribadito dalla Jolie nel corso della conferenza stampa romana.
Credo sia estremamente importante diffondere questo messaggio di inclusività. La prossima generazione è così connessa, e lo sarà sempre di più. Eppure è tornato l’odio, la discriminazione, e tante persone hanno avuto successo dal punto di vista politico puntando proprio su questo odio. Ma non potranno mai vincere sul mondo, che è pieno di diversità e culture diverse. Bisogna supportarsi, nel nostro cuore tutti noi sappiamo che siamo tutti uguali, e che i nostri figli cresceranno in un mondo inclusivo. Quel che mi ha attirato di più per questo sequel era l’idea delle differenze. Non solo la diversità, il mio rapporto con l’ONU e i rifugiati, ma per tutti quelli che si sono sentiti diversi, non accettati, per qualsiasi motivo. A Maleficent viene detto che è diversa, allontanata dalla figlia perché diversa. Io mi arrabbio molto davanti a queste cose, perché invece che guardare la bellezza della diversità, abbiamo paura e ci allontaniamo, facendo del male agli altri. Se Maleficent venisse allontanata e poi riaccolta, ma senza essere diversa bensì se stessa, accettata, sarebbe il messaggio migliore da poter trasmettere. Credo che la famiglia non dipenda solo dal sangue. Sono così fortunata di potere avere la famiglia che ho in questa vita, i miei figli, ho imparato così tanto da ciascuno di loro.
Mercoledì 16 ottobre la nostra recensione in anteprima del film.