“Usiamo la musica per completarci, per ricomporre le fratture dentro di noi”.
Inizia così il primo, attesissimo trailer di Joker: Folie À Deux, sequel di Todd Phillips 5 anni dopo il clamoroso Leone d’Oro vinto a Venezia, con oltre un miliardo di dollari incassati e due premi Oscar vinti, uno dei quali andato a Joaquin Phoenix. 5 anni dopo Phillips e Phoenix si sono ritrovati per dare forma ad un capitolo 2 che ha spalancato le proprie porte a Lady Gaga, alla sua 3a prova recitativa dopo A Star is Born e House of Gucci. La popstar interpreta Harley Quinn, grande amore di Joker. I due si incontrano all’Arkham Asylum e pianificano la fuga, come si può vedere dal primo potentissimo trailer che conferma l’impianto ‘musicale’ della pellicola.
C’è chi parla di un’opera juke-box in stile Moulin Rouge, con una quindicina di celebri brani inseriti al suo interno, e chi di non pochi pezzi inediti scritti dalla stessa Lady Gaga, già vincitrice di un premio Oscar grazie a Shallow, brano portante di A Star is Born. Ma la cantante punta al suo primo Oscar recitativo, evento che la vedrebbe raggiungere artiste come Barbra Streisand, Cher e Liza Minnelli, riuscite a vincere una statuetta dopo l’exploit canoro. Nel dubbio Phillips, direttamente dal CinemaCon di Las Vegas, ha anticipato che “la musica è un elemento essenziale, ma non è troppo diverso dal primo film”.
Con Joker: Folie À Deux la Warner ha alzato il livello produttivo, tanto da far schizzare il budget a 200 milioni di dollari, ovvero oltre il triplo rispetto al costo del primo capitolo. Di questi 200 milioni circa 20 sarebbero finiti nelle tasche di Poenix, mentre Gaga avrebbe strappato un assegno da 12 milioni di dollari.
In uscita al cinema il prossimo 2 ottobre, Joker: Folie À Deux sarà quasi certamente al Lido di Venezia, probabilmente fuori Concorso, 5 anni dopo il Leone d’Oro assegnato a Joker dalla regista e sceneggiatrice argentina Lucrecia Martel. Un trionfo non solo inatteso ma quasi casuale, perché come poi confermato dal direttore della Mostra del Cinema Alberto Barbera ci fu un errore nell’invito. La Warner non voleva essere in gara, ma “per errore” venne inviata una richiesta formale di partecipazione al concorso. A quel punto fu Phillips, regista, sceneggiatore e produttore, ad imporsi dopo averla ricevuta, chiedendo alla Warner di essere in concorso. Il resto è storia.
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