Margaret Court difende l’omofobo Israel Folau: “è perseguitato”

Tra omofobi, si sa, ci si difende.

Margaret Court, 76enne leggenda del tennis mondiale, vincitrice di 64 prove del Grande Slam e da tempo conclamata omofoba, è scesa in campo per difendere Israel Folau, 30enne rugbista australiano la scorsa settimana licenziato dalla Federazione dopo l‘ennesimo e inaccettabile delirio omofobo.

La Court, pastore ecclesiastico che ha definito l’omosessualità “un abominio agli occhi del Signore”, ha infatti parlato di vera e propria “persecuzione” nei confronti di Folau, che aveva scritto su Twitter e Instagram “Gay, l’inferno vi sta aspettando”.

Mi trovavo sull’autostrada per l’inferno quando ero la tennista numero uno al mondo e ho raggiunto Cristo. Capisco perché Israel lo stia facendo: vuole che tutti conoscano Cristo, perché sotto sotto prova un grande amore nei confronti della sua nazione e vuole che le persone sappiano ciò che ha ricevuto. Tossicodipendenti, gay, alcolizzati: tutti vengono nella mia chiesa e io li amo, e sono sicuro che anche Israel li ama. Quello che sta dicendo sul pentimento si trova direttamente sulla Bibbia. Il mio cuore va a lui, perché è perseguitato.

Perseguitato o meno, il cristiano evangelista Folau è stato accompagnato alla porta del rugby australiano. Raelene Castle, dirigente di Rugby Australia, ha sentenziato: “Da parte mia la situazione è davvero deludente perché con lui avevo avuto un colloquio molto chiaro. Gli avevo detto che qualsiasi altro commento non rispettoso sulla sessualità della gente avrebbe portato a una sanzione disciplinare. Nonostante questo Israel ha deciso di ignorare l’avvertimento”.

Intervistato dal Sydney Morning Herald, Folau non si è affatto detto pentito: “Voglio restare fedele a ciò che dice la Bibbia e lo condivido con amore. Credo in un Dio che controlla tutto. Sarò più che felice di fare ciò che vuole, che sia continuare a giocare o no”.