Un nuovo e importante traguardo per la comunità LGBT è stato raggiunto al Tribunale dei minorenni di Roma, che ha ufficializzato una famiglia di due mamme di Milano.
La notizia ha fatto un certo scalpore in quanto le due mamme in questione sono proprio Laura Terrasi e Marilena Grassadonia, Presidente dell’associazione Famiglie Arcobaleno!
La sentenza in questione riconosce l’adozione incrociata in casi particolari per i tre figli (il primogenito partorito da Marilena e due gemelli partoriti dalla sua compagna, tutti e tre nati grazie a fecondazione eterologa praticata all’estero) che, quindi, sono adesso anche per la legge italiana figli di entrambe le mamme. Ma arriva il però. Anche se il traguardo è ragguardevole, di fatto il riconoscimento di famiglia si ferma ai soli genitori: sì perchè per la legge i tre figli non sono riconosciuti come fratelli e gli eventuali nonni non sono riconosciuti neanche loro come tali.
Nonostante la felicità, c’è ancora molto da fare e vi sono ancora riserve sulla sopracitata sentenza. Marilena Grassadonia commenta così:
“Personalmente è una grande soddisfazione ma non posso essere felice a pieno se penso che le nostre famiglie sono in balia delle singole sentenze: noi siamo state fortunate e così i nostri figli, ma ci sono coppie con bambini ancora in attesa di giudizio, altre ferme in Appello, altre che devono ancora rivolgersi ai Tribunali. Per questo la nostra battaglia deve proseguire verso una legge che riconosca il matrimonio egualitario, la possibilità di adozione e il diritto di essere registrati come genitori dei nostri figli direttamente alla loro nascita. Sabato siamo in piazza a Milano per la Festa delle Famiglie, ed è solo il primo appuntamento di una nuova primavera dei diritti che vogliamo far sbocciare nel nostro Paese: per questo come slogan abbiamo scelto “Una famiglia FA primavera”.
Capiamo l’emozione di gioia mista a rammarico di Marilena Grassadonia ma ci teniamo a postarvi l’ultimo stralcio della sentenza che fa presagire che potrà non essere un caso isolato (e uno è già accaduto recentemente!) se il tutto verrà valutato in questo modo:
“I bambini hanno instaurato con entrambe le figure femminili, dalle quali hanno ricevuto affetto e cure amorevoli, un legame inscindibile che, a prescindere da qualsiasi “classificazione giuridica”, nulla ha di diverso da un vincolo genitoriale legalmente riconosciuto”.
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