Marta Donà è tra i nomi più rilevanti all’interno dell’industria musicale.
È manager di Latarma, etichetta nata nel 2015 e composta da un team interamente al femminile: 10 donne che – come scrive su Instagram – “sanno sognare fortissimo sanno sognare fortissimo, che osano che ci provano sempre e che buttano il cuore oltre l’ostacolo“. Una boccata d’aria fresca dentro un’industria ancora oggi capitanata da soli uomini: “Il nostro Paese è sicuramente indietro rispetto al resto del mondo” spiega Donà in un’intervista per Fanpage a cura di Francesco Raiola “Però sono contenta di accorgermi che soprattutto per le piattaforme, ma anche nei panel a cui mi stanno invitando, ci sono sempre più donne, vedo una ripresa lenta, ma che sta venendo fuori non soltanto a parole.”. Per Donà non significa affatto escludere i maschi, quanto una questione di competenze che l’ha sempre portata a preferire un team al femminile.
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Laureata in Scienze della Comunicazione, dal 2009 ha lavorato come ufficio stampa per X-Factor fino all’incontro con Marco Mengoni nel 2011 che ha cambiato tutto: “gli dissi che non ero in grado ma che gli avrei dato volentieri una mano” e d’allora Monà non si è più fermata. Da Francesca Michielin ad Alessandro Cattelan, Latarma è un’etichetta che non vuole fossilizzarsi su un unico genere, ma aperta a scoprire influenze e voci differenti: “Non vorrei che l’etichetta fosse verticale, ma eterogenea. Il punto di partenza è sempre capire che valore aggiunto possiamo essere“.
Per Donà e il suo team è fondamentale un confronto con gli artisti, invitandoli a dire la loro e partecipare nel processo creativo, in un rapporto di fiducia e ascolto reciproco: “Avendo rapporti personali e quotidiani con gli artisti posso dirti che con tutti, se hanno voglia, possiamo confrontarci”.
Nell’intervista Marta Donà parla anche dei Måneskin e del lungo rapporto lavorativo concluso con la loro vittoria all’Eurovision nel 2021: “Avevo veramente il cuore spezzato perché nel nostro lavoro c’è sicuramente una componente emotiva, affettiva, vera” racconta la manager, paragonando la rottura alla fine di una bella storia d’amore: “Speri non finisca mai, ma come tutto ha un inizio e una fine”. Per la band, Donà riserva solo parole di grande affetto, definendo i quattro anni passati insieme parte di uno splendido percorso: “Sono onestamente contenta di rivederli al prossimo Eurovision, gli voglio fare i complimenti per quest’anno, hanno fatto delle cose pazzesche e io mi sono sentita orgogliosa”.
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