Se in Italia il centrodestra rimette in discussione le unioni civili, in Australia è il matrimonio egualitario a finire nel mirino.
La festa potrebbe non durare a lungo: nel nostro Paese come in Australia gli esponenti politici più integralisti minacciano i traguardi raggiunti dalla comunità LGBT. Anche la Costa Rica potrebbe archiviare il progetto di legge sul matrimonio egualitario.
Dopo la vittoria della scorso anno nel referendum consultivo che ha spinto l’approvazione delle nozze tra persone dello stesso sesso, il neoportavoce dei conservatori australiani Lyle Shelton, precedentemente attivista per il no, ha dichiarato che “Si aspetta che il matrimonio sia ripristinato nella cultura e nella legislazione dell’Australia”.
.@LyleShelton: Over time the @AuConservatives want to see marriage restored, that is an aspiration that is part of our party policy. https://t.co/xOZrK2UZS9 pic.twitter.com/rgdWJv5QeX
— Sky News Australia (@SkyNewsAust) February 5, 2018
“Non credo che il risultato del referendum possa essere ribaltato a breve – ha precisato Shelton parlando a Sky News – ma la politica australiana ha bisogno di un partito che sappia cos’è la famiglia e che sia disposto a combattere per sostenerla”.
In Costa Rica invece il matrimonio egualitario potrebbe non vedere mai la luce a pochi passi dal traguardo. Fabricio Alvarado, già cantante evangelico e apertamente contro alle nozze per tutti, è risultato infatti in testa al primo turno delle presidenziali della Costa Rica, raccogliendo il 25% dei voti e il sostegno degli ambienti più conservatori.
Nonostante la popolazione della Costa Rica sia particolarmente religiosa e conservatrice, il governo si era dichiarato disponibile a recepire la sentenza della Corte Interamericana per i Diritti Umani che chiedeva l’approvazione del matrimonio egualitario nei paesi latinoamericani che vi aderiscono.