Nella notte ha preso vita la convention repubblicana in vista delle elezioni presidenziali di novembre, con Donald Trump a caccia di un secondo mandato. Mike Pence, vice presidente USA negli ultimi 4 anni, ha ufficialmente ottenuto il mandato per un bis, nuovamente al fianco del tycoon.
L’ex governatore dell’Indiana, celebre per la sua omotransfobia, ha così affondato l’opzione Nikki Haley, negli ultimi mesi data come papabile mossa a sorpresa di Trump per la vice presidenza. I 336 delegati hanno votato per acclimatazione Pence, dando così vita ad uno scontro tra ‘vice’ decisamente interessante. Se Pence è un nemico giurato della comunità LGBT d’America, la candidata vice-presidente dei democratici Kamala Harris è da sempre sostenitrice dei nostri diritti. Il 7 ottobre prossimo ci sarà il primo scontro televisivo tra i due, che promette faville.
Nell’attesa Pence, ultra-conservatore, ha già annunciato che se Trump dovesse essere riconfermato alla Casa Bianca, il presidente nominerà altri giudici conservatori alla Corte Suprema degli Stati Uniti, affinché “difendano le libertà date da Dio sancite nella nostro costituzione, come la libertà di parola, la libertà di religione e l’avere armi, diritto sancito dal secondo emendamento”. L’omotransfobia di Pence è celebre in patria sin dagli anni ’90, quando l’attuale vice presidente definì l’omosessualità ‘una scelta’. Nel 2000 pubblicò un manifesto elettorale chiedendo ufficialmente che i fondi per la prevenzione all’HIV / AIDS fossero ridotti, perché a vantaggio di “organizzazioni che celebrano e incoraggiano quei tipi di comportamenti che facilitano la diffusione del virus HIV”. Chiaro il riferimento ad associazioni LGBT +. Non contento, Pence ha chiesto finanziamenti per quelle “istituzioni che forniscono assistenza a coloro che cercano di cambiare il loro comportamento sessuale”. Un sostenitore delle terapie di conversione alla Casa Bianca.
Pence ha combattuto il matrimonio egualitario e la legge sull’omofobia, per poi opporsi all’abrogazione del cosiddetto Don’t Ask Don’t Tell, che vietava ai gay dichiarati di prestare servizio nelle forze armate. Da governatore dell’Indiana, Pence diede forma al contestatissimo “Religious Freedom Restoration Act”, che consentiva a persone e imprese religiose di citare la propria coscienza come difesa nelle controversie legali.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.
luigi19, sei petulante e le argomentazioni di cui sei promotore non hanno riscontro oggettivo. I messaggi che scrivi ogni volta servono per convincere te stesso o gli altri?
Sarebbe voler credere a Babbo Natale pensare ad un secondo mandato di Trump. Quattro anni fa ha vinto perché NOI non abbiamo votato ! La candidata Clinton non CI dava alcuna garanzia come persona e come programma. Oggi l'ex vice di Obama , al quale vada il NOSTRO eterno ringraziamento , ha ben capito che i NOSTRI voti faranno la differenza ed ha proposto un appealing in piu' con Mrs Harris.