Morterone, comune italiano con meno abitanti (31) in provincia di Lecco, ha aver nominato assessore alle Pari Opportunità Andrea Grassi del Partito Gay. Il sindaco di Forza Italia Dario Pesenti ha operato un rimpasto nella propria giunta, a seguito del ritiro di un ricorso che avrebbe visto lo stesso sindaco fatto oggetto di una procedura del Tar, in relazione al ritardo della presentazione della propria candidatura.
Andiamo con ordine.
Lo scorso 4 Ottobre il candidato di centro destra Dario Pesenti (Forza Italia), avvocato di Lecco, vince le elezioni amministrative di Morterone (LC) contro il candidato del Partito Gay Andrea Grassi, imprenditore di 32 anni. Risultato: Pesenti 12 voti, Grassi 9 voti.
Subito dopo, Andrea Grassi presenta un ricorso al Tar, adducendo che il suo sfidante Dario Pesenti avrebbe presentato la propria candidatura con mezz’ora di ritardo rispetto ai termini previsti.
Per evitare la sentenza del Tar, ora il sindaco di centro destra Pesenti ha deciso di effettuare un rimpasto della propria giunta, e ha così escluso da essa il leghista Vittorio Sala, per far posto al suo sfidante – sconfitto ai voti, ma con in mano il suddetto ricorso – Andrea Grassi, del Partito Gay.
Andrea Grassi è dunque ora Assessore a Pari Opportunità, Commercio, Rigenerazione Urbana e Territorio di Morterone.
Punzecchiato dall’agenzia di stampa AGI sul fatto che il rimpasto avrebbe tutte le sembianze di una toppa per riparare lo strappo del ricorso presentato dal suo sfidante, il sindaco di centro destra Pesenti ha tenuto a precisare che no, il rimpasto è coerente con un accordo programmatico nell’interesse di Morterone e dei suoi abitanti. Dice infatti il sindaco Dario Pesenti:
Il ritiro del ricorso è solo un punto dell’accordo. In generale Grassi entra a far parte della giunta sulla base di un accordo sul programma, per l’interesse del paese. (…) Ci siamo incontrati e abbiamo riscritto il programma. Così abbiamo sotterrato l’ascia di guerra. Grassi mi ha fatto una buona impressione e avevamo già iniziato a collaborare ad alcune iniziative. Vince il bene del paese al di là degli schieramenti politici.
Il candidato del Partito Gay coglie la palla al balzo e rilancia un programma politico concreto sulle questioni LGBTQ+, dichiarando che Morterone diventerà il primo comune italiano che emetterà un’ordinanza che punisca a livello amministrativo chi si renda responsabile di discriminazioni di identità sessuale e di genere.
Alla domanda se non sia imbarazzante per un esponente del Partito Gay entrare in una giunta di centro destra, Grassi espone la sua visione concreta, per il bene del paese.
Nessun imbarazzo. Forza Italia è un partito liberale e anche il nostro movimento (non è chiaro se si riferisca al Partito Gay o al movimento LGBTQ+ ndr), che è trasversale, lo è. (…) Il nostro Comune può essere un bellissimo punto di partenza anche in chiave nazionale, a cominciare da questa ordinanza contro le discriminazioni che arriverebbe dopo la bocciatura della legge Zan (ddl Zan). Non possiamo agire sul piano penale, ma su quello amministrativo sì“.
La reazione dei 31 abitanti di Morterone è ovviamente divisa, tra coloro che pensano che un accordo di unità aiuti a gestire meglio la cosa pubblica comunale, e coloro che ritengono che questo rimpasto sia la solita corsa alla poltrona. Secondo AGI, la Lega non sarebbe affatto contenta di questa convergenza tra Forza Italia e Partito Gay.
La notizia di per sé è minore, considerando che si parla di un comune di 31 anime. Tuttavia costituisce un piccolo caso di esperimento da osservare. La comunità LGBTQ+ deve smetterla di essere ostaggio della sinistra a prescindere, e dialogare anche con il centro destra sulla base di atti concreti?
Su questo sito non siamo stati teneri con Fabrizio Marrazzo e il suo Partito Gay LEGGI QUI >.
Siamo altresì preoccupati del fatto che, raccogliendo pochi numeri, esso possa facilitare, nel dibattito pubblico, un declassamento delle battaglie civili del Movimento LGBTQ+ LEGGI QUI >
Tuttavia la storia di Morterone dimostra che il movimento non deve avere paura di sedersi al tavolo con Forza Italia o Lega o centro destra in generale. E agitare lo spauracchio di Renzi, è soltanto una pratica da bar e i bar sono il territorio dei maschi tossici impegnati ad alzare la voce per ribadire a sé stessi un patetico dominio in via di frantumazione.
Sappiamo tutti che la politica è intrisa di ideali, ma anche di trattative e di do ut des. In un mondo post-ideologico, ricordiamoci degli atti concreti e della vita reale delle persone, prima di riempirci la bocca soltanto di buoni propositi ideali.
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