Guardo l’orologio. Tra più o meno cinquantadue minuti ho l’appuntamento con Malika Ayane e, a dir la verità, non sono ancora pronto. Quello che cerco di domandarmi da quando mi è stata confermata l’intervista è come si può essere originali con una donna che dell’originalità ha fatto la sua cifra. Naif, il suo quarto disco, dopo poco più di un anno, è ancora ai vertici delle classifiche dei dischi più venduti, ed è da qui che parte la mia curiosità. Qual è il segreto per restare così alti, e per così tanto tempo, nella classifica dei dischi più venduti? Merito delle canzoni o della voce italiana più coinvolgente di sempre? Quando la incontro la trovo ancor più bella di come l’avevo lasciata qualche mese fa. Ha un vestitino corto, degli stivali alti, capelli bassi (ma sempre biondi), una pelle meravigliosa e un trucco che timidamente si fa notare. La gente che passa la guarda, la ferma, la saluta, le stringe la mano, le chiede un selfie e lei, nonostante i tempi davvero stretti, accontenta tutti. E, alla vigilia del suo #NaifTourClub2016, l’immensa Malika Ayane si racconta canzone per canzone e curva dopo curva, perché l’intervista, stavolta, è on the road, nel traffico romano.
Naif, il tuo disco uscito un anno fa, è un inno a vivere il presente, senza concentrarsi sul domani. Com’è stato l’anno appena trascorso?
Pazzesco è dir poco. E’ stato un anno stancante, ma che allo stesso tempo mi ha dato tantissime soddisfazioni. Abbiamo realizzato un documentario bellissimo di Naif che andrà in onda, il 23 Marzo, alle 21:30, su Sky Arte.
Qual è il segreto per mantenere, per un anno intero, il disco in classifica?
(ride, ndr) Se sapessi il segreto lo brevetterei e venderei a chiunque, credimi. Qualcuno mi ha detto che vincono sempre le canzoni, ma io penso che alla fine vincano soprattutto le cose fatte per bene e non quelle fatte con altre finalità. Le cose fatte tanto per, non fanno per me.
Malika, partiamo dalla prima traccia: Lentissimo!
Che è anche il mio ultimo singolo..
La canzone parla della mutazione dei sentimenti nel corso di una storia. L’amore è davvero per sempre?
Bella domanda, accidenti. C’è chi dice che bisognerebbe separare l’amore dalla passione, ma io alla fine penso che quello che davvero conta è la resistenza.
Resistenza?
Si, perché siamo tutti consapevoli che è bellissima quella sensazione iniziale di farfalle nello stomaco, ma riguardare le foto del passato e magari trovare un oggetto comprato assieme durante una vacanza mi scalda il cuore e mi fa venir voglia di ridarmi un appuntamento, come quelli di una volta, con mio marito.
Senza fare sul serio è il manifesto della leggerezza e il tormentone dell’estate 2015. Eppure quel “tu non lo sai, come vorrei, ridurre tutto ad un giorno di sole” fa sembrare che ci sia un po’ di tristezza..
Cercare la leggerezza, infondo, non vuol dire essere distratti e inconsapevoli. Senza fare sul serio è un inno a vivere il quotidiano con meno pressione possibile. E, alla fin fine, beato chi ci riesce.
Tu ci riesci?
Inizio a riuscirci. L’esperienza, abbinata al passare degli anni, senz’altro aiuta.
Terzo titolo e terzo singolo: Tempesta. C’è mai stata una tempesta vera e propria nella tua vita?
Altroché! Nella mia vita c’è almeno una tempesta al giorno. Piuttosto, non saprei come fare se non ce ne fossero. La tempesta, se vista con un certo occhio, è quel qualcosa di positivo che ti scombina tutti i piani.
“E’ bello complicarsi, oltre il bianco e nero”, canti nella tua quarta canzone. Ci riesci davvero?
Assolutamente. E’ tutta una questione di sfumature e di come guardi le cose.
Altra traccia: Ansia da felicità! Ti capita mai di rovinarti i momenti belli?
Quasi sempre, anche se sto lavorando per far si che questo non accada più. Può sembrare una contraddizione continua la mia, ma ti posso garantire che non è affatto così. La canzone, piuttosto, parla di un momento piatto, di una domenica qualsiasi, in cui ogni ora sembra che ne duri almeno otto.
Cosa che ho capito di me è la sesta traccia. C’è qualcosa che ancora non hai capito?
Un sacco di cose, credimi. Non saprei da dove iniziare.
Adesso e qui (nostalgico presente) mi lascia ancora un dubbio. I due protagonisti sono una coppia o due amanti clandestini?
L’effetto interessante di questa canzone è che davvero ognuno ci vede quel che vuole. Di base la canzone narra la storia di due amanti. E’ pur vero che è facile vederci una storia clandestina, calcolando che i due protagonisti della canzone non vivono un quotidiano.
Dimentica Domani è l’ottava traccia. C’è qualcosa nella tua vita che hai volutamente dimenticato?
Non saprei, sai? Infondo sarebbe meglio filtrare, piuttosto che dimenticare.
Non detto è il titolo della tua canzone d’amore più bella. Nel quotidiano sei più razionale o sentimentale?
A seconda delle giornate, dai. Sono una che si trasforma da razionalsentimentale a sentimentalmente razionale.
Ultima traccia: Chiedimi se. E’ la canzone più gaya del disco e, nel tuo ultimo tour, ti abbiamo vista piuttosto sciolta. Cosa ti ha spinto a buttarti nel ballo?
La voglia di divertirmi.
In quei casi, quando non si nasce proprio ballerini, qual è il segreto per non sembrare mai ridicoli agli occhi degli altri?
Il non prendersi troppo sul serio, può andar bene come risposta? Sono stata chiusa in sala prove, assieme ai miei ballerini, per mesi e il risultato è stato questo. Ogni tanto avremmo pur sbagliato, ma quello che conta è la passione che ci si mette nel far le cose.
Finita la prima parte del Naif Tour nei teatri, ora inizierà la seconda, in giro nei club d’Italia. Che differenza ci sarà tra la prima parte e la seconda?
Sono due spettacoli totalmente diversi l’uno dall’altro. Innanzi tutto, questa nuova parte del tour è senza dubbio più minimalista. Avrò un solo abito tanto per cominciare e, musicalmente parlando, sarà tutto molto più club. E poi, finalmente, tutti in piedi! Abbiamo riarrangiato nuovamente tutti i pezzi e io non vedo l’ora di portarli in giro. Dal 1 al 30 Aprile sarò in giro per tutta Italia, per conoscere le date si può andare sul mio sito ufficiale o sul sito di Live Nation.
Vedendoti dal vivo sembra proprio che tu ti diverta troppo. Ma è davvero così?
Da morire.
E al nuovo disco ci stai pensando?
Vorrei, ma non riesco. Ho troppe cose da fare e non riesco nemmeno a pensare. A fine Aprile inizierò a capire cosa vorrò fare da grande.
Sanremo 2017?
Non credo, magari più in là, ecco. Non è il momento giusto ora. Voglio fare le cose quando le sento davvero. Non mi piace truffare, nell’accezione bonaria del termine, il mio pubblico.
Piaci molto al mondo lgbtq: ti senti più icona gay o gay friendy?
Icona? No, dai. L’icona è la Bardot. Io, sono Malika. Pensa, che persino l’espressione gay friendly non mi convince più di tanto. Sia ben chiaro, conosco il suo bellissimo significato, ma io amo le persone a prescindere dal loro orientamento sessuale. Poi, che tra me e il mondo lgbtq ci sia una particolare affinità, è tutta un’altra storia e di questo ne vado orgogliosissima. E poi, lasciamelo dire: mi batterò sempre e comunque per i loro diritti.
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