Ha deciso di aprire la sua chiesa alle persone omosessuali che cercano il dialogo con la chiesa. Lui è don Massimo Biancalani, parroco del pistoiese, che da tempo organizza incontri con gay e lesbiche, con “persone non peccatori” come sottolinea lui stesso.
Dice di ispirarsi all’ormai famoso “chi sono io per giudicare” di Papa Francesco (lo stesso che, però, qualche giorno fa ha scomunicato un vescovo australiano che si era detto favorevole al matrimonio egualitario) e così, nella sua chiesa di Vicofaro, don Massimo ascolta le storie che i suoi parrocchiani omosessuali gli raccontano. Storie che, non si fa fatica ad immaginarlo, parlano spesso di discriminazioni. Una scelta che non tutti i parrocchiani hanno accettato. Come spiega lo stesso parroco al quotidiano La Nazione, “non è facile ottenere una comune comprensione soprattutto da parte degli anziani. L’importante è che si sappia che questa chiesa è aperta a tutti”.
“Mi piace essere sul fronte. Questo percorso – racconta – insieme agli omosessuali aiuta a crescere anche me, come parroco e come persona. La chiesa deve accogliere, guidare, consigliare ma soprattutto ascoltare. In questo percorso pastorale abbiamo incontrato dai giovani vittime di stalking, allo straniero gay che ha subito violenza da bambino e che è arrivato in Italia per scappare dal suo inferno, fino a uomini sposati che durante il loro matrimonio hanno scoperto la propria omosessualità. Quello che noi diamo a queste persone è prima di tutto il conforto e poi spieghiamo che Dio ha amore anche per loro”.
Ed è proprio in nome di questa accoglienza che venerdì prossimo, in occasione della Giornata contro l’Omofobia, la parrocchia di don Massimo ospiterà una veglia di preghiera in memoria di tutte le vittime della violenza omofoba.
Nella stessa giornata, una veglia di preghiera ecumenica preceduta da una fiaccolata si svolgerà a Palermo. La veglia inizierà alle 20.30 nel tempio valdese di via Spezio 45, e procederà con una fiaccolata per via Ruggiero Settimo fino alla Parrocchia dei SS. Pietro e Paolo. La veglia è organizzata dall’associazione Ali d’Aquila con la collaborazione della chiesa valdese, della chiesa luterana, della Comunità cattoliche non parrocchiali San Francesco Saverio all’Albergherìa e Kairòs, dai Laici Comboniani, dell’Agedo e con il patrocinio del Comune di Palermo.
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