Quello che è successo a Matteo e Davide a Pontedera (Pisa) era già successo a Torino qualche settimana fa >>> LEGGI quando ad una coppia gay è stata rifiutata una casa in affitto.
Matteo, lucchese, e Davide, della provincia di Pisa, (29 e 36 anni) sono una coppia e proprio per questo è stato loro negato di visionare una casa da affittare perché il proprietario dell’appartamento vuole: “solo famiglie tradizionali”. Matteo ha rilasciato a La Nazione questa intervista, in racconta tutta la storia.
Allora, cominciamo dall’inizio: che cosa vi ha portato a chiedere informazioni sulla quella casa in particolare a Pontedera?
«Su internet abbiamo visto alcuni appartamenti di nostro interesse in città, dove ci vogliamo trasferire perché logisticamente è perfetta: Davide lavora in zona, io faccio un corso nelle vicinanze. E’ baricentrica. Tutte queste case sono in mano ad una stessa agenzia, così la contattiamo, ci prendiamo un appuntamento nel quale illustriamo le nostre esigenze e visioniamo anche una casa. La sera stessa, al rientro, torniamo su internet e ne vediamo un’altra molto carina sempre dell’agenzia che ci stava servendo, quindi avendo il cellulare contatto subito la ragazza con cui avevamo parlato».
Comincia qui il problema?
«Già, comincia qui. Lei ci risponde subito che quella casa non è possibile neanche vederla perché il proprietario vuole solo famiglie tradizionali. Sul momento non ci faccio troppo caso, poi con Davide ci siamo guardati, ci abbiamo ripensato e decidiamo di mandarle un messaggino su WhatsApp per chiedere più precisamente cosa voleva dire con quel ‘tradizionale’. Insomma, le chiediamo se la casa non si poteva vedere perché siamo due uomini, due gay. E lei ci ha risposto di sì».
E’ in quel momento che avete deciso di rendere pubblico l’episodio?
«Abbiamo creduto che non fosse giusto far passare tutto sotto silenzio, perché è nei silenzi che covano le discriminazioni di tutti i tipi. Abbiamo contattato l’Arcigay e raccontato l’accaduto. E’ una cosa grave: non ci negano la casa perché temono che due uomini la distruggano…. Dietro c’è dell’altro. E’ il volto peggiore di questa storia».
Avete già subito episodi di discriminazione?
«Stiamo insieme da due anni e abbiamo convissuto un anno a Lucca. E’ andato tutto benissimo ed abbiamo lasciato un ottimo ricordo al padrone di casa. Anche i gay sanno comportarsi bene, essere educati, gentili, puliti e onesti…».
Vi ha fatto molto male questa vicenda?
«Sì, ci ha fatto davvero male. Credevamo superate queste cose, nel 2017 e in questa terra. O comunque non eravamo pronti».
Verrete a Pontedera comunque?
«Sì, stiamo cercando. Ma abbiamo già cambiato agenzia».
Ora dove vivete?
«Per il momento ognuno dai suoi, siamo in attesa di una casa».
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Ma che avrebbero reso pubblico? Rendere pubblico presupporrebbe fare nomi e cognomi e soprattutto rendere noto il nome dell'agenzia immobiliare.
A me pare che nell'intervista si cada in contraddizione quando si dice che nel 2017 questo non dovrebbe più accadere. Gli omofobi i razzisti i misogini ci sono e ci saranno sempre. O pensano che una legge potrebbe obbligarli ad affittare a qualcuno che non piace loro? Ma poi la legge sulle unioni civili moderata e senza adozioni neanche all'interno della coppia è passata coi soli voti del PD e pochi altri. Evidentemente a destra e altrove contano sui voti degli omofobi che ci sono .
Ma io credo che ognuno sia libero di affittare a chi meglio crede. Mi sembra una esagerazione gridare allo scandalo perche un proprietario non voglia affittare ad una coppia gay. Ci sono proprietari che non affittano a italiani del meridione, a etracomunitari, a singoli, e allora dovremmo scrivere un'articolo al giorno...
Questo è vero, ma in genere se non si vuole affittare per motivi discriminatori l'immobile a quel determinato affittuario, di regola si devono utilizzare motivazione trasverse senza spuntare con un "Non vogliamo immigrati, non vogliamo neri o cinesi, vogliamo solo eterosessuali, vogliamo solo gente sana di mente". Si può benissimo declinare signorilmente con un "Scusate ma abbiamo già trovato un'altra persona" oppure "un membro della mia famiglia ha urgenza di una casa...quindi ci spiace" oppure "abbiamo dei problemi con l'appartamento che non riusciremo a risolvere nel breve periodo". Ci sono una miriade di scuse che si possono utilizzare senza discriminare, perchè se chi affitta vuole offendere, allora si prende carico dei casini da parte di chi ha offeso.
Occhio non vede, cuore non duole? CHE CAZZATA...
So bene che è ipocrita, ma il beneficio del dubbio è sicuramente più dolce della discriminazione diretta e inequivocabile... Ci sono milioni di motivi per non voler affittare un immobile a certe persone, non per questo vado a dire loro "Non affittiamo a neri e musulmani e puttane". Eh...
Che cazzata. Eh...
Non metto in dubbio che sia una discriminazione, anzi, mi sembra palese. Ma va comunque riconosciuto il diritto del proprietario di locare l'immobile a chi meglio crede. Ci sono moltissimi locatari che pretendono fidujessioni bancarie a garanzia, anche questo potrebbe essere interpretato come discriminazione, non mi fido di te voglio una garanzia. Inoltre i toni della risposta non mi sono sembrati offensivi, anzi, li reputo pacati. Se per credo religioso, o per ideologisnìmo, a torto o ragione non si gradisce locare a determinate categorie di persone, non credo sia una reato, fintanto che tale volontà la si porta avanti con toni civili. Che poi sia uno schifo è altro discorso, ma non mi smebra che la coppia gay sia stata offesa in nessun modo, discriminata si, ma offesa no. E purtroppo ognuno è libero di cedere, locare o donare un proprio bene a chi ritiene più opportuno.