Si intitola “Naked Nutrition: una guida LGBTQ+ a dieta e stile di vita” il libro scritto da Daniel O’Shaughnessy, nutrizionista gay che ha pensato di fornire quelle risposte che la comunità LGBTQ+ non trova così facilmente. Non è sempre possibile, infatti, avvalersi di un nutrizionista professionale – principalmente per questioni economiche, se non si contano le tante imitazioni poco credibili che si trovano sui social – e nella giungla di Internet è più facile trovare notizie contrastanti che non veri e propri consigli.
Daniel ha così pensato di scrivere un libro dove, oltre a consigli su alimenti e diete da seguire secondo le esigenze, si spinge anche a esempi molto pratici. Si trovano poi indicazioni sull’alimentazione consigliata per casi più delicati, come per le persone affette da HIV o persone trans in fase di transizione medica, che magari non hanno ricevuto le giuste indicazioni dai loro medici. L’obiettivo è di racchiudere, quantomeno nel modo più generale, tutti i dubbi che le persone queer potrebbero avere su diete e alimentazione.
L’idea è nata quando, a bordo di una nave da crociera gay, le persone continuavano a chiedergli consigli su quali cibi li avrebbero aiutati a riprendersi da un fine settimana un po’ selvaggio. Nella sua carriera, i clienti LGBTQ+ di Daniel sono stati molti: probabilmente il fatto di avere un esperto appartenente alla comunità è stato un incentivo a creare uno spazio più sicuro per loro.
«Ho pensato: ‘Perché non ci sono risorse da nessuna parte per la comunità LGBTQ+? Non tutti possono permettersi un nutrizionista: e se le informazioni fossero solo in un libro?»
Per quanto riguarda la nutrizione, Daniel sostiene che vi sia una grossa differenza tra calorie e salute. Il concetto è in realtà molto più complesso di quanto non sembri e non basta raggiungere il proprio apporto calorico giornaliero per essere in un’alimentazione sana. «Devi avere una visione a 360 gradi della tua salute e quando guardi solo alle calorie, è una piccolissima parte della salute di qualcuno. Puoi bere 2.000 lattine di Diet Coke al giorno e rispettare il tuo apporto calorico: è salutare?»
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Ma alla salute si collega anche lo stato fisico, con qualche pagina dedicata a tutti quegli uomini gay che sentono la pressione di andare in palestra per costruire più massa muscolare, secondo un certo canone estetico che è sempre stato diffuso. Il problema non è se qualcuno lo vuole fare per stare bene con sé stesso, dice Daniel, ma se ciò che lo spinge a farlo sono per cercare una convalida esterna.
È anche vero come molte persone gay abbiano avuto esperienze negative nelle palestre tradizionali, così come con l’assunzione di steroidi che creano dipendenza: «Puoi fare molti allenamenti a casa. Gli steroidi anabolizzanti non sono una soluzione rapida e nel momento in cui li prendi hai effetti collaterali che probabilmente vorresti non avere».
Daniel mette anche in guardia le persone queer dalle fantasiose e miracolose diete che girano su Internet, quelle che promettono grandi risultati in pochissimo tempo. Nella vita, si sa, per ottenere qualcosa serve impegno e soprattutto tempo: non vale la pena rischiare di rovinarsi per seguire qualche tanto prodigioso quanto dubbio consiglio.
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E infine, non poteva mancare qualche suggerimento più “piccante”. Una delle domande che gli viene rivolta più frequentemente, a quanto pare, riguarda l’alimentazione che una persona dovrebbe seguire se è regolarmente bottom. La regola vuole che la cosa impieghi molto lavoro, solitamente attraverso lavande che garantiscono che il passaggio sia libero e pulito prima del rapporto sessuale. Oltretutto, secondo la realtà biologica dovremmo sempre essere “pronti” al sesso, per via del modo in cui funziona ed è costruito il colon. Per questo, Daniel è convinto che seguendo la giusta dieta alimentare, probabilmente non ci sarà nemmeno più il bisogno di ricorrere a lavande così spesso.
«È probabile che non dovremmo davvero averne bisogno – mettiamola così – ma ci sono momenti in cui potremmo doverlo fare. Ogni uomo gay ha avuto un incidente da qualche parte lungo la linea, e devi solo renderti conto che stiamo facendo sesso da qualche parte dove i pezzi escono da noi, quindi gli incidenti accadono»
Il libro di Daniel O’Shaughnessy è l’aiuto che molte persone queer forse stavano aspettando. Il suo messaggio principale è quello per cui non c’è bisogno di sottoporsi a grandi cambiamenti o modifiche radicali nel proprio stile di vita per essere più sani. I suoi consigli sono piccoli passi che ognuno può prendere per migliorare un po’ la propria nutrizione e la propria salute.
«Il libro è un primo passo per assumersi la responsabilità dell’amor proprio. Voglio incoraggiarti a fare un passo avanti, a leggere il libro, a prenderne quello che vuoi. Non deve essere una vita così difficile»
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