Dopo avere incontrato le associazioni ed essersi confrontata con i colleghi in Commissione Giustizia, l’onorevole Paola Concia ha presentato ieri una proposta migliorativa del progetto di legge contro l’omofobia. "Come relatrice del progetto di legge sul tema, ho presentato una proposta migliorativa – ha spiegato l’onorevole del Pd -, che tenga conto delle sollecitazioni venute in Commissione dai parlamentari del Pd e dell’Idv, delle indicazioni venute dal mondo dell’associazionismo lgbt che ho incontrato il mese scorso e delle dichiarazioni dei ministri Frattini e Carfagna e del portavoce del Pdl Capezzone".
Le novità introdotte sono sostanzialmente due. Intanto non si parla più di "orientamento sessuale" né di "identità di genere", ma più semplicemente di "omosessualità" e "transessualità". La decisione nasce come conseguenza dell’approvazione, da parte della Camera dei Deputati, della pregiudiziale di costituzionalità secondo la quale queste nozioni non potrebbero essere utilizzate nella definizione di reati penali. "Per questa ragione – scrive la deputata nella relazione tecnica che accompagna la proposta – ho preferito fare riferimento alle nozioni, il cui significato è sicuramente a tutti noto, di omosessualità e transessualità". Non è escluso, anche se sembra difficile al momento, che, nella fase in cui verranno presentati e discussi gli emendamenti, si riesca a introdurre di nuovo i concetti di orientamento sessuale e identità di genere.
L’altra novità rispetto al testo precedente prevede due circostanze aggravanti applicabili ognuna ad una serie di reati.
Il testo finora discusso, infatti, prevedeva una sola aggravante generale che restava limitata solo ad alcuni reati. La revisione fatta da Paola Concia, invece, prevede che l’aggravante, tecnicamente distinta in due in base alle categoria di reati, si applichi ad una serie più ampia di delitti commessi contro la persona, contro l’incolumità, contro la libertà personale, l’onore, l’inviolabilità del domicilio e contro la libertà morale.
Particolare di non poco conto è la variazione del testo per cui eventuali attenuanti applicabili ai singoli casi, non possono annullare l’aggravante. Non avere mai commesso reati, ad esempio, viene considerata una circostanza attenuante. Se la persona imputata, quindi, si trova a dover rispondere di reato con aggravante omofobia per la prima volta, il fatto che non abbia mai violato la legge in precedenza non può annullare – secondo questa nuova versione della proposta di legge – l’effetto aggravante, appunto, dell’omofobia.
"La scorsa settimana – ha dichiarato la deputata – autorevoli membri del governo e della maggioranza hanno replicato alle accuse di discriminazione seguite alla battuta di Berlusconi affermando che l’esecutivo vuole impegnarsi su questo tema, dando tutele agli omosessuali e ai transessuali italiani. Ora la maggioranza è chiamata a passare dalle parole ai fatti, la prossima settimana avremo la fine della discussione e la votazione su questo testo base e verrà fissato il termine per la presentazione degli emendamenti".
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