Benedetto XVI, all’anagrafe Josef Ratzinger, è gay e lo sanno tutti. La notizia, di per sé, potrebbe non attirare l’attenzione più di tanto se a darla non fosse un telogo tedesco che cita, a supporto del suo outing altri teologi.
In un’intervista rilasciata al sito lgbt tedesco Fresh, il teologo e insegnante di religione David Berger, parlando del suo ultimo libro dice: "Quando si parla privatamente con i teologi tutti concordano sull’inclinazione omosessuale di Ratzinger. Lui viene da una cultura clericale nella quale il tema dell’amore per persone dello stesso sesso era totalmente tabù. Quello che odia in sé lo proietta sugli altri e lo disprezza".
Lo scrittore, però, va ben oltre e sempre nel libro, riporta la rivelazione della giornalista Valeska von Roques secondo la quale, quando era cardinale Ratzinger avrebbe intrattenuto rapporti omosessuali con alcune guardie svizzere. Una fantasia da fare invidia al miglior romanzo omoerotico in circolazione.
E mentre nelle sale italiane ci apprestiamo a vedere l’ultimo lavoro di Nanni Moretti che il caso vuole si intitoli proprio "Habemus Papam", nel mondo cattolico tedesco le polemiche regnano sovrane. Qualcuno, come il sito kath.de, parla di diffamazione e i suoi lettori colgono la palla al balzo per sostenere che Berger (che a sua volta ha fatto coming out qualche anno fa) è la dimostrazione di come l’omosessualità "spegna il cervello".
L’apice dell’alzata di scudi, però, è su kreuz.net dalle cui pagine tuona come una condanna agli inferi la sentenza: "Berger è un escremento caduto in una latrina omosessuale" perché "ha insultato il Papa nello squallido mensile omosessuale descrivendolo come un sodomita".
Dal Vaticano, per il momento, nessuna reazione, forse nella speranza che il silezio faciliti la scomparsa della notizia dalle cronache il prima possibile.
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