La recente dichiarazione di Papa Francesco rilasciata alla rivista ‘Vida Nueva’, in cui afferma che le persone transessuali sono “figlie di Dio” e che “Gesù insegna a non porre limiti“, potrebbe sembrare una svolta rilevante nell’approccio della Chiesa Cattolica nei confronti della comunità LGBTQIA+.
“Gesù ci ha insegnato il dialogo con tutti. Se la Chiesa non ha ciò che Gesù le ha insegnato, non è Chiesa. Ognuno deve sentirsi dentro, essere accolto dentro. Non possiamo rinunciare a questo, perché il Signore ce lo ha insegnato. Per questo non mi preoccupo che qualcuno mi sbatterà in faccia che ricevo nell’udienza generale del mercoledì le persone transessuali. Sono figlie di Dio! Ti ama ancora così come sei. Gesù ci insegna a non porre limiti“.
Un messaggio che, per quanto incoraggiante, segue una precedente affermazione del Pontefice, datata 26 luglio, in cui definiva gli appartenenti alla comunità LGBTQIA+ come “peccatori”, benché pur sempre avvolti dall’amore divino, in risposta alla lettera di un ragazzo trans credente.
Tale dicotomia espressiva lascia intravedere una tensione palpabile tra un evidente desiderio del Papa di aprirsi al dialogo e le radici profondamente tradizionaliste della Chiesa. Ulteriormente complessa appare la posizione del Vaticano quando si considera l’elogio espresso da Papa Francesco nei confronti del Primo Ministro ungherese, Victor Orban, lo scorso aprile.
Orban, conosciuto per le sue politiche esclusioniste nei riguardi della comunità, fermo paladino contro la fantomatica “ideologia gender” e l’aborto, non è proprio un personaggio a cui dare supporto se si desidera ingraziarsi in particolare la comunità LGBTQIA+.
Quest’ambivalenza espressiva suscita una serie di interrogativi. Stiamo forse assistendo a una reale metamorfosi dottrinale della Chiesa? O, piuttosto, a un tentativo di bilanciare e mediare tra la pressante richiesta di modernità della società e le inderogabili tradizioni ecclesiastiche?
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Sfortunatamente non viene detto dove Gesù insegna a non porre limiti nello specifico, a me sembra che le regole mettano paletti chiari e precisi. Più limiti di questo, non so proprio di cosa si parli. Felice di sapere che le persone transessuali siano figli di Dio per dichiarazione diretta.