A pochi giorni dalla giornata mondiale contro l’AIDS (il prossimo 1 dicembre), i dati rilevati da un nuovo sondaggio sull’HIV e AIDS sono allarmanti, poiché mostrano la scarsa informazione da parte dei più giovani. In particolare tra i Millennial. Si nota anche una grave ignoranza riguardo la prevenzione, non solo per quanto riguarda dall’HIV, ma anche da tutte le altre malattie sessualmente trasmissibili (MST). A condurre lo studio, la società farmaceutica Merck, la quale ha collaborato con la campagna “HIV Prevention Access Campaign” nel corso di un progetto di prevenzione, “Owning HIV: Young Adults and the Fight Ahead“.
Il sondaggio condotto ha mostrato quanto la Generazione Z e quella dei Millennial sappiano di HIV e AIDS: una percentuale che non raggiunge il 50%. Nel dettaglio, la generazione che include coloro nati tra le seconda meta degli anni ’90 e i primi anni 2000 (la generazione z) raggiunge il 41%. I Millennial (i nati tra gli anni ’80 e gli anni ’90) invece si fermano a uno scarso 23%.
La paura e l’ignoranza dei Millennial di fronte all’HIV
Pur sapendo quanto grave può essere il virus dell’HIV se non individuato e curato in tempo, il 28% di coloro nati tra il 1981 e la fine del 1996 (i Millennial appunto) hanno affermato di evitare di abbracciare, parlare o essere amico di una persona sieropositiva. Oltre a queste piccole cose comuni, molti hanno affermato che eviterebbero di condividere cibo, interagire e perfino stringere la mano con un HIV+. Questo indica una grave mancanza di base: non sanno che l’HIV non si trasmette con il semplice contatto, ma solo con un rapporto sessuale o in generale scambio di fluidi (tra i più comuni sangue, liquido seminale, secrezioni vaginali e latte materno).
Analizzando lo studio dalla parte delle persone sieropositive, invece, la situazione è ancora più drammatica. Il 76% non dice di essere HIV+ per paura di essere discriminato. Il 90% evita per la paura di perdere amici e familiari.
A questo si aggiunge poi un ulteriore dato: il 50% degli intervistati non ha mai utilizzato preservativi o PrEP in caso di rapporti sessuali con persone di cui non si conosceva lo stato di salute.
Il virus dell’HIV sta tornando a diffondersi
Il livello di ignoranza dei Millennial si ripercuote poi nella loro salute e nella diffusione del virus. Le infezioni risultano aumentate tra i 25 e i 29 anni, mentre sta calando la media generale. Cosa significa questo? Che i più giovani preferiscono avere (irresponsabilmente) dei rapporti non protetti, senza utilizzare nemmeno il più comune preservativo.
E che si ripercuote anche nella vita di tutti i giorni, dove si guardano bene dal toccare una persona sieropositiva.
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E certo questo articolo non aiuta molto ad uscire dall'ignoranza. Del resto non è la prima volta che lo stesso autore pubblica una serie di notizie senza metterci un minimo di informazioni vere. Se lo leggo da millennium il messaggio che ricevo è che "sono irresponsabile ed ignorante" perché in giro ci sono sieropositivi che non duchiarano il loro stato sieroligico diffondendo l'infezione. Se lo leggo da sieropositivo sono "vuttima delli stigma" e infetto il mondo. L'informazione, l'unica utile ad entrambi che SAREBBE DOVUTA PASSARE, è quella che un sieronegativo che ha un rapporto sessuale con un sieropositivo in terapia e carica virale azzerata, non corre alcun rischio per quanto riguarda la trasmissione del virus hiv, e nella migliore delle ipotesi anche di altre MTS dato che di norma, chi in terapia, è costantemente monitorato anche per quelle. U=U è ormai dimostrato e riconosciuto anche dal ministero della salute...a volte, prima di scrivere varrebbe la pena di informarsi, soprattutto se si ha la pretesa di informare.
è gravissimo xchè non si fa piu' informazione ne prevenzione. anzi con l'istigazione al diritto di essere si promuove il libertinaggio.