Dio li fa e poi l’accoppia! Questo è il primo pensiero che mi sono fatto dopo aver incontrato la coppia più queer della nuova edizione di Pechino Express. Diego Passoni e Cristina Bugatty formano il duo de I CONTRIBUENTI e, stando ai primi sondaggi, sembrerebbero essere la coppia preferita dal pubblico da casa. Diego, voce (oramai) storica di Radio Deejay, non ha bisogno di grosse presentazioni, mentre Cristina Bugatty meriterebbe (forse) una piccola presentazione. Fisico perfetto, make up alla Facetune, un passato tra web, cinema, teatro, fiction e televisione, assieme all’irriverente Piero Chiambretti e al politicamente scorretto Vittorio Sgarbi. Ad oggi, entrambi, fanno parte delle colonne portanti dell’universo gay nel mondo della showbiz e, tra una domanda e l’altra, ci si accorge sin da subito di quanto siano complici, ma anche di quanto siano diversi. Riusciranno i nostri eroi a tinte arcobaleno a conquistare il podio del game show più friendly di sempre?
Questa è stata l’edizione più queer della storia di Pechino Express. Come ci si sente ad essere, per un certo senso, le colonne portanti?
Diego: Oddio, io più che una colonna portante mi sento una mensola ad angolo. Detto questo, io non vorrei rappresentare nessuno a parte me stesso, o, se proprio devo, la minoranza omosessuale dei mancini che non amano Madonna e che sanno guidare meglio delle lesbiche.
Cristina: Piano con le responsabilità. Poi per chi mi ha preso? Sono una persona dabbene! Scherzi a parte, spero solo che la mia anima non venga fraintesa.
Perché Pechino, secondo voi, ha questo appeal così forte sul mondo LGBT?
Diego: Pechino è un programma trasversale, che è scritto e realizzato con grande cura, e per questo può permettersi di essere cinico e baraccone. Tutto questo, alla fin fine, corrisponde a molto di ciò che ha nutrito l’immaginario LGBT.
Cristina: Perché è un reality di qualità che offre continue emozioni; immortala luoghi spesso inaccessibili alle televisioni, racconta vite sconosciute ed è accompagnato da musiche stupende. Il fatto poi che le ricompense a fine tappa e il montepremi finale siano devoluti in beneficenza sono un valore aggiunto.
Un bilancio della vostra esperienza?
Diego: (ride, ndr) Sono diplomato in ragioneria ma non ho mai quadrato un bilancio! L’esperienza è strapositiva. Detto questo sono tornato stanco morto e la rifarei solo per molti, ma molti soldi.
Cristina: Un bilancio super positivo, nonostante sia stato molto faticoso. Mi sono trovata a riflettere in luoghi privi di vita, ho provato spesso disgusto, ho vissuto cose tremende sia a telecamere accese, che a telecamere spente. Non posso raccontare molto, ma lo rifarei. Ho avuto la fortuna, oltretutto, di trovare degli amici tra alcuni concorrenti: persone speciali, autoironiche, intelligenti con le quali coltiverò il rapporto, anche al di fuori dal gioco.
Da dove nasce l’idea de: “I Contribuenti?”
Diego: Cristina ed io cercavamo un’accezione che indicasse la nostra coppia, ma che non escludesse nessuno, e soprattutto non confermasse il solito cliché di una certa tv generalista che dipinge l’omosessualità come un accessorio esotico da tenere in salotto. Contribuenti sono tutti coloro che lavorano onestamente, e che, di conseguenza, dovrebbero avere gli stessi diritti.
Cristina: Molti sono convinti che le persone del mondo LGBT, soprattutto gli uomini che diventano donne, non paghino le tasse. Ovviamente, non é così. La maggior parte delle persone appartenenti al nostro mondo paga le tasse, anche se non usufruiamo degli stessi diritti degli altri e non è giusto; dato che Diego ed io siamo per il “Tasse pagate, diritti dovuti” e che abbiamo aperto le nostre partite iva molto tempo fa, ci sembrava un’accezione più che appropriata per rappresentarci. Non trova?
Piuttosto, cosa vi ha spinto ad accettare questa sfida?
Diego: La sfida nella sfida era vivere Pechino Express con Cristina, che non conoscevo così intimamente. Alla fine si è trattato di una full immersion nei pregi e nei difetti dell’altro, buttati sulle strade del centro America cercando di sopravvivere. Soprattutto a noi stessi.
Cristina: Ho accettato questa sfida per vincere alcune paure ed evolvere. Fa sempre bene confrontarsi con realtà differenti dalla nostra per capire meglio noi stessi, le persone che ci circondano e tante altre cose prima non approfondite o mai pensate.
Diego, che compagno d’avventura è stato?
Diego è stato un compagno coinvolto, assetato di sapere, tenace, sicuro ed energico, nonostante il contesto abbia fatto emergere le debolezze nascoste di tutti.
E Cristina, invece?
Cristina è una persona educata, intensa e un po’ cervellotica. E’ stata sorprendente per come si è superata giorno dopo giorno.
Quasi tutti i concorrenti delle passate edizioni tornavano spiritualmente sconvolti. Voi?
Diego: Direi che più che sconvolto spiritualmente, sono tornato stravolto. Gli spunti per restare stupefatti, per essere grati alla vita, per condividere, per meditare, e anche per fare silenzio interiore ci sono stati, e so che può sembrare un paradosso, visti i ritmi di questo game, ma durante alcuni tragitti su dei trabiccoli in mezzo al nulla, o mentre aspettavamo che ricominciasse la gara e guardavamo assieme il sole del nuovo giorno spuntare, ho visto anche negli occhi di Cristina molto più di quello che ci saremmo potuti dire a parole.
Cristina: Una delle cose che più ha colpito il mio spirito è stata la miseria vera che abbiamo incontrato. Abbiamo toccato con mano il risultato degli abusi dell’uomo, sull’uomo. Il mio soffio vitale tuttavia è stato arricchito dall’inspiegabile luce della speranza, dal desiderio di condivisione senza giudizio, dalla pietrificante innocenza che frequentemente leggevo negli occhi degli esseri umani che incontravo ancor prima d’essere accolta. Ci sarebbero molte cose da raccontare, talmente tante da riempire un libro.
Qual è stata la coppia più antipatica di tutto il cast?
La nostra! (rispondono all’unisono, dopo essersi guardati come solo due complici sanno fare, ndr)
E quella con la quale avete legato sin da subito?
Diego: Sicuramente quella formata da Tina Cipollari e Simone. Amore a prima vista, o quasi, rimasto tale fino ad oggi. La differenza la fa l’autoironia e la capacità di saper ridere di se stessi, che svela intelligenza e senso dell’umorismo.
Cristina: Per adesso posso solo dirle: un corpo che cade!
Per dare un valore aggiunto a queste domande: chi è il concorrente più “Bono” della vostra edizione?
Diego: Sul più bono siamo, credo, divisi. Comunque poca ciccia, direi! Molto meglio alcuni addetti alla produzione, sia italiani che locali. Ma quelli voi non li vedrete mai!
Cristina: Dipendeva dai giorni.
E quello che avrebbe fatto bene a restarsene a casa?
Diego: No, per me chi c’era, c’era. Tutti nemici naturalmente. Tutti da battere ed eliminare!
Cristina: Nessuno avrebbe fatto bene a restarsene a casa; grazie all’incontro delle nostre personalità è scattato qualcosa che ha provocato avvenimenti molto forti e inaspettati.
Lory del Santo, dopo l’esperienza a Pechino, ha detto: “Se sono viva è perché ho sempre comandato io!” Nella vostra coppia chi è che comandava il gioco?
Diego: Credo che abbia comandato su tutto il make up indistruttibile di Cristina.
Cristina: Io, perché una donna che riesce a truccarsi in condizioni estreme, a volte anche senza specchio, è una donna che può tutto.
Ovviamente Marco, il fidanzato della Del Santo, sta con lei per amore, vero?
Diego: Marco e Lory hanno un rapporto molto più equilibrato e risolto di molte coppie più convenzionali. Per il resto parafraso Papa Francesco: “Chi sono io per giudicare?”
Cristina: Assolutamente sì! Si compensano a vicenda. Ad esempio lui la cerca sempre anche solo con lo sguardo e ho notato, se posso, che non hanno bisogno di parlare per comunicare. Marco è un cavaliere d’altri tempi. Si percepisce il calore che c’è tra loro. Insieme sono perfetti.
Cosa vi è mancato di più mentre eravate dall’altra parte del mondo?
Diego: Il denaro per fare shopping in certi mercati da perdere la testa, e la tv!
Cristina: La verdura, l’olio extravergine di oliva e ballare in riva al Brenta ad ogni luna nuova.
E come si vive senza far l’amore?
Diego: Ma chi ci pensava? Andavamo a letto, stremati, alle 20. Non mi succedeva dell’83.
Cristina: Bene, se a casa non hai un grande amore che ti aspetta.
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