Milano – Non a caso è stato scelto il giorno in cui si festeggiano gli innamorati e l’amore per questo che sarà il primo di una lunga serie di eventi itineranti nelle città lombarde. Nel giorno in cui si celebra l’amore, va in piazza l’amore che rivendica diritti, per la dignità delle scelte di vita. “In piazza per essere e per amare” – così recita lo slogan – perché il nostro amore, quello di persone gay, lesbiche, bisessuali, trans e transgender, non è diverso e non ha minore dignità di quello eterosessuale. La manifestazione è stata promossa dal Coordinamento Arcobaleno che riunisce le realtà trans, lesbiche e gay di Milano e provincia. Il primo dei pullman itineranti Arcobaleno quindi partirà questa domenica verso Magenta, città la cui storia evoca la lotta di donne e uomini per la liberazione. Il coordinamento ha scelto di manifestare in questo luogo per combattere contro le discriminazioni e rivendicare i diritti civili ancora negati.
In un momento in cui in Italia assistiamo a fenomeni d’odio e di violenza verso coloro che sono portatori di diversità le varie associazioni del Coordinamento hanno deciso incontrare la gente nelle piazze per raccontare le proprie storie di vita e d’amore, per dare informazioni e per diminuire le distanze che creano un muro di pregiudizi: “Siamo sicuri – si legge nel volantino – che le persone che incontreremo capiranno la nostra esigenza di vivere sereni, con gli stessi diritti di tutti”. In questo primo appuntamento di Magenta il pullman stazionerà quindi in piazza Liberazione, dove già da giorni è stato esposto uno striscione (in foto), dalle ore 15 alle ore 18. A breve ci saranno altri appuntamenti in altre città di provincia per incontrare i cittadini e le cittadine della Lombardia. C’è un gruppo su facebook dove trovare tutti i contatti delle varie associazioni promotrici e le informazioni necessarie per partecipare alla manifestazione.
Sergio Prato, uno degli organizzatori, residente a Magenta, dove è proprietario di un bar gay friendly, il The Rose, ha dichiarato: “Qui a Magenta molti hanno paura a dichiararsi, temono per il loro futuro, c’è gente che pur di non raccontare pubblicamente la propria omosessualità si sposa, ha bambini e conduce una vita d’inferno che lo porta a cercarsi una vita affettiva alternativa. Dobbiamo finirla con questo atteggiamento. Magenta è una città chiusa, anche qui si sono registrati tanti episodi di intolleranza, io stesso ho subito aggressioni. Ma non voglio puntare l’attenzione su me stesso, il 14 sarà la data della svolta ed è questo che conta”.
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