22 anni dopo Gocce d’acqua su pietre roventi, Teddy Award come miglior lungometraggio con tematiche LGBT nonché adattamento dell’omonima pièce teatrale di Rainer Werner Fassbinder, François Ozon inaugura la 72a edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino con l’attesissimo “Peter Von Kant“, trainato da Denis Menochet, Isabelle Adjani e Hanna Schygulla. Il film in lingua francese farà parte del Concorso e sarà presentato in anteprima mondiale il 10 febbraio 2022 alla Berlinale Palast.
Il lungometraggio è l’adattamento di Le lacrime amare di Petra von Kant, dramma teatrale nonché film del 1972 dell’indimenticato Rainer Werner Fassbinder, ambientato in un’unica stanza e basato interamente sui dialoghi delle protagoniste. Il regista francese, da sempre gay dichiarato, ha trasformato il personaggio di Petra von Kant in un uomo nonché regista, omaggiando in modo ancor più netto l’autore tedesco, morto per overdose nella sua casa di Monaco, a soli 37 anni, nel 1982.
Nel film di Fassbinder Petra, ora diventata Peter, è una famosa stilista che vive con la sua assistente Marlene che accetta i maltrattamenti e la severità della donna. I due matrimoni di Petra sono finiti ed entrambi l’hanno segnata profondamente. Un’amica le fa conoscere la giovane e bella Karin della quale Petra si innamora profondamente. Le due portano avanti una relazione ma col tempo Karin è sempre più fredda e crudele…
Il direttore artistico Carlo Chatrian ha dichiarato: “Siamo più che entusiasti di dare il bentornato a François Ozon al festival e siamo felici di lanciare la nostra prossima edizione con il suo nuovo film. Per l’apertura di quest’anno, stavamo cercando un film che potesse portare leggerezza e brio nella nostra cupa vita quotidiana. Peter Von Kant è un tour de force teatrale attorno al concetto di lockdown. Nelle mani di Ozon, il kammerspiel diventa il contenitore perfetto per amore e gelosia, seduzione e umorismo, anzi, tutto ciò che rende la vita e l’arte così intricate“.
Il regista, sceneggiatore e produttore Ozon torna per la sesta volta alla Berlinale, 20 anni esatti dopo 8 donne e un mistero, che sarà proiettato per l’occasione nell’annunciato omaggio del Festival a Isabelle Huppert. Nel 2019 Ozon ha ricevuto l’Orso d’argento, gran premio della giuria per Grazie a Dio.
“È un vero piacere e un onore tornare a Berlino, dove ho solo grandi ricordi, 22 anni dopo la prima di Water Drops On Burning Rocks, adattamento di Rainer Werner Fassbinder“, ha commentato Ozon. “Il Festival Internazionale del Cinema di Berlino è il luogo ideale per scoprire Peter Von Kant, che celebra il mio attaccamento come regista francese alla cultura tedesca. Grazie per la selezione”.
Gli ultimi film di Ozon arrivati nei cinema d’Italia sono stati Estate ’85, vincitore del premio del pubblico alla Festa del Cinema di Roma del 2020, e È andato tutto bene, in concorso alla 74ª edizione del Festival di Cannes.
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