Beyoncé, l’album country “Cowboy Carter” sta già facendo la storia ancora prima di uscire

Il 29 marzo la popstar pubblica il secondo atto della trilogia iniziata nel 2022 con "Renaissance" e per la prima volta nella sua carriera si cimenta con un progetto interamente country.

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Beyoncé, il nuovo album è "Cowboy Carter"
Beyoncé pubblica un album country, "Cowboy Carter"
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Se dici Texas Hold’Em dici poker. Se dici poker parli di gioco d’azzardo. Azzardo proprio come quello di Beyoncé che con Cowboy Carter, il nuovo album in arrivo il 29 marzo, mette piede nel territorio della musica country, regno che tradizionalmente viene associato ai musicisti bianchi e che da qualche anno a questa parte sta conoscendo una stagione più fortunata che mai. Lanciato lo scorso febbraio nel bel mezzo del Super Bowl dai due singoli Texas Hold’Em, appunto, e 16 Carriages, il nuovo progetto è il secondo atto della trilogia inaugurata nel 2022 con Renaissance.



Se in quel caso la popstar ha voluto omaggiare le radici nere della musica house, questa volta fa molto di più, sollevando il velo su una verità davanti alla quale per decenni in molti sembrano aver girato la faccia: la musica country è nera. Basti pensare al banjo – strumento prediletto da questo genere musicale e che ha origini africane – che torna, suonato da Rhiannon Giddens, anche nel singolo di Beyoncé. Lecita riappropriazione, dunque, per alcuni; appropriazione culturale, invece, per i più conservatori secondo i quali solo gli artisti bianchi possono cimentarsi con la country music.

Nel dibattito nato nelle ultime settimane si è inserito anche il conduttore radiofonico Bobby Bones, che sui social ha ricordato: “La musica country è basata sulla musica portata dall’Africa sulle navi degli schiavi, e dall’Europa. Con il violino e il banjo. Quindi tutti quelli che urlano ‘quello non è country’… a meno che tu non sia europeo o africano, non sei davvero country. Per quanto riguarda la musica”.

Mentre le due fazioni si fronteggiano, lei, la superstar più influente dei nostri tempi (non ce ne voglia Taylor Swift ma il valore e l’impatto culturale di tutto ciò che fa Beyoncé è di ben altro spessore) mette a segno un traguardo storico. Texas Hold’Em ha infatti raggiunto la vetta della Billboard Hot 100 ma soprattutto quella della Hot Country Songs Chart, cosa che fa di lei la prima artista nera a riuscire nell’impresa. Linda Martell oltre 50 anni fa con Color Him Father si era fermata al 22° posto.

Beyoncé non è la prima artista pop a virare verso il country. Se però altri ci si sono buttati quando stavano vivendo un momento poco felice delle proprie carriere e provavano a rilanciarsi cambiando per un attimo pelle, ora sono cantanti nel pieno del successo a indossare il cappello da cowboy ed entrare, metaforicamente parlando, nel saloon. Sarà così anche per Lana Del Rey, attesa a settembre con un disco country intitolato Lasso. Insomma, i confini – sempre più labili – tra i diversi generi forse sono davvero crollati.



Sul motivo che spinge i grandi nomi delle classifiche internazionali a fare incursione in tale campo si è espressa Leslie Fram, vicepresidente senior di Country Music Television. A Billboard ha spiegato che questo singolare afflusso è segno di “grande rispetto per la narrazione e la scrittura di canzoni di Nashville”. Parallelamente, Fram prevede che i cantanti non country che riescono a fare irruzione nelle radio di settore “saranno un argomento di conversazione importante… Se [un artista country di base] ha passato 30-50 settimane a cercare di scalare una classifica e, all’improvviso, viene sostituito da qualcuno che non fa parte del genere, credo che ci saranno dei problemi”.

Circostanza che sembrerebbe essersi già verificata proprio con Beyoncé. Ha fatto molto scalpore la notizia secondo cui una radio dell’Oklahoma si sarebbe rifiutata di trasmettere Texas Hold’Em, rispondendo via mail ai fan che richiedevano il brano: “Non suoniamo Beyoncé perché siamo una stazione di musica country”. Una resistenza che in un secondo momento sarebbe crollata davanti all’insistenza della fanbase della popstar.

Roger Harris, manager della stazione radiofonica in questione, ha spiegato a Good Morning America che le cose sarebbero andate diversamente: “A dire il vero non avevamo idea che stesse pubblicando musica country. Oltre a ciò, non avevamo nemmeno la canzone… siamo solo una piccola stazione non servita dalle grandi etichette discografiche”. Harris non ha però negato “una certa reazione negativa” da parte degli ascoltatori più tradizionali “che non pensano che la canzone meriti di essere trasmessa”.

Qualche anno fa anche Lil Nas X si vide mettere i bastoni tra le ruote quando pubblicò il singolo country-rap Old Town Road. In quel caso il pezzo venne addirittura rimosso dalle classifiche country di Billboard sollevando accuse di razzismo, e l’artista per rientrare nella chart dovette ricorrere a un remix in collaborazione con una leggenda del genere come Billy Ray Cyrus.

Tornando a “Queen B”, c’è chi guarda con sospetto a questo suo amore per il country. A difenderla dalle accuse di coloro che parlano di salto di genere improvviso o di indebita appropriazione culturale è intervenuta persino sua madre, che sui social ha scritto:

Abbiamo sempre celebrato la cultura dei cowboy crescendo in Texas. Abbiamo anche sempre capito che non si trattava semplicemente di appartenere solo alla cultura bianca. In Texas c’è un’enorme cultura dei cowboy neri. Perché pensate che le mie figlie l’abbiano integrata nella loro moda e arte fin dall’inizio? Quando le persone chiedono perché Beyoncé indossa cappelli da cowboy rido davvero perché è lì da quando lei era bambina, andavamo ai rodei ogni anno e tutta la mia famiglia si vestiva in modo western […].

 

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Un legame profondo con quella cultura che in realtà la popstar, nata a Houston, ha già testimoniato in diverse occasioni in passato: dal brano del 2016 Daddy Lessons, all’apparizione, nel lontano 2004, allo Houston Livestock Show and Rodeo, dove arrivò a cavallo.

In attesa di poter ascoltare l’intero disco, già in pre order anche in formato fisico con diverse copertine non ancora del tutto svelate, Beyoncé può contare sulla benedizione di Dolly Parton. La leggenda del country non solo si è congratulata con lei sui social per i risultati raggiunti in classifica da Texas Hold’Em, ma intervistata da Knox News ha fatto uno spoiler sul progetto: “Penso abbia registrato ‘Jolene’ per il suo nuovo album country di cui sono molto curiosa. La amo, è una donna bellissima e una grandissima cantante”.

 

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Al di là del contenuto, Cowboy Carter si prepara a fare la storia. Non è più solo una questione musicale, ma anche e soprattutto culturale: è l’occasione per mettere sotto l’occhio di bue come mai fino ad ora l’industria della country music, spesso accusata di razzismo e atteggiamenti misogini. Quello di Beyoncé però non va letto come un intervento a gamba tesa. La superstar ipotizziamo che non abbia intenzioni bellicose, piuttosto il suo potrebbe essere un tentativo per aprire un dibattito sociale. Un invito ad abbattere una volta per tutte le barriere razziali e a ritrovarsi, bianchi e neri, uniti nell’amore per il Sud degli Stati Uniti.

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