Il pubblico di Roma ha premiato Estate 85 di François Ozon come miglior film della Festa del Cinema 2020, arrivata oggi alla sua conclusione dopo 10 giorni di proiezioni, conferenze stampa, incontri in presenza e a distanza. Un’edizione anomala, inevitabilmente segnata dal Coronavirus che è tornato con una seconda ondata a travolgere il Paese. Un’edizione che verrà ricordata per il documentario su Papa Francesco, che ha fatto il giro del mondo grazie alle sue parole sulle unioni civili, per il ritorno in Italia di John Waters e a diversi film a tematica LGBT. Ammonite con una Kate Winslet da Oscar, Supernova con due strepitosi e innamorati Colin Firth e Stanley Tucci, e per l’appunto questo ‘Été 85‘, atteso in concorso al Festival di Cannes prima che la Croisette ammainasse la bandiera dinanzi alla pandemia.
Il film di Ozon, faticosamente bilanciato tra prima parte ‘romantica’ e seguito in versione crime con discutibili svolte di scrittura, è ambientato nell’estate del 1985, l’estate dei sedici anni del protagonista Alexis, che mentre si trova in vacanza in una cittadina balneare sulle coste della Normandia si salva dall’annegamento grazie a un atto eroico del diciottenne David: Alexis ha appena incontrato l’amico che ha sempre sognato di avere. Anzi, molto più di un amico, perché tra i due scatta immediatamente una travolgente passione. Ma la tragedia, puntuale, è dietro l’angolo…
Estate ’85 (qui la nostra recensione) è tratto dal romanzo “Danza sulla mia tomba” di Aidan Chambers.
“Ho letto il romanzo da cui è tratto il film nel 1985, quando avevo diciassette anni, e l’ho adorato“, ha confessato Ozon. “Il libro sembrava parlare personalmente all’adolescente che ero. Mi piacque così tanto che, quando iniziai a dirigere cortometraggi, mi dicevo sempre: “Se un giorno farò un lungometraggio, sarà un adattamento di questo romanzo”. In tutti questi anni non ho girato questo film perché in realtà volevo soprattutto vederlo, esserne lo spettatore! Ed ero sicuro che qualcun altro l’avrebbe fatto, magari un regista americano. Ma, con mia grande sorpresa, non è mai successo. Questa storia ha avuto bisogno di tempo per maturare in me, affinché sapessi come raccontarla. Alla fine sono rimasto fedele al romanzo nella sua struttura narrativa. Ho adattato il contesto della storia alla Francia e l’ho trasferita al tempo in cui ho letto il libro. Nel film c’è sia la realtà del libro, sia il mio ricordo di come mi sono sentito a leggerlo per la prima volta“. Protagonisti del film, che arriverà in Italia con Academy Two, Félix Lefebvre, Benjamin Voisin, Philippine Velge, Valeria Bruni Tedeschi, Melvil Poupaud, Isabelle Nanty e Laurent Fernandez.
Nato nel 1967 a Parigi, François Ozon si è laureato in cinema all’università Panthéon-Sorbona e ha frequentato i corsi di regia alla scuola La Fémis. È un regista cinefilo che ha esplorato diversi generi, l’esplodere delle passioni e lo scontro con le norme sociali, viaggiando spesso nell’anima femminile. Nel 1998 il suo primo lungometraggio, Sitcom – La famiglia è simpatica, seguito da titoli spesso presentati a Cannes, Venezia o Berlino, come Gocce d’acqua su pietre roventi (Teddy Award per il miglior lungometraggio a Berlino, tratto da una pièce di Rainer Werner Fassbinder), i film della trilogia del lutto (Sotto la sabbia, Il tempo che resta, Il rifugio), Swimming Pool, CinquePerDue – Frammenti di vita amorosa, 8 donne e un mistero (mix di generi che riunisce diverse generazioni di attrici francesi), Angel – La vita, il romanzo (la sua prima produzione in lingua inglese), Ricky – Una storia d’amore e libertà, Potiche – La bella statuina, Nella casa (European Film Award per la sceneggiatura e Premio Fipresci a Toronto), Giovane e bella, Una nuova amica, Frantz, Doppio amore, Grazie a Dio (Gran premio della giuria a Berlino).
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