Molti di voi avranno sentito parlare della storia di Valter Paradisi e Mario Romani, toscani residenti a Pisa e molto conosciuti a Rosignano, vicino Livorno, che qualche mese fa hanno potuto coronare la loro storia d’amore sposandosi in Spagna, a Barcellona dove hanno il domicilio (basta quallo, infatti, per la legge spagnola).
Bene, una volta tornati a Pisa, hanno pensato di chiedere al comune di residenza la trascrizione della loro unione. Inutile dire che i due hanno ricevuto un diniego perché la loro unione sarebbe, addirittura, "in contrasto con l’ordine pubblico".
Ma loro, che da anni sono impegnati nel volontariato, che li ha fatti incontrare e conoscere 22 anni fa, e nella lotta per i diritti delle persone lgbt, non si arrendono e hanno già contatato un’avvocatessa delle rete Lenford che si occupa di altri casi del genere. "Nei giorni scorsi – ha raccontato Valter – siamo andati allo stato civile del Comune di Pisa, dove siamo residenti, e abbiamo chiesto che il matrimonio contratto a Barcellona venisse registrato". Ma ecco cosa si legge nel documento consegnato alla coppia toscana per motivare il diniego: "la legislazione italiana non ammette il matrimonio tra persone dello stesso sesso e, conseguentemente, non riconosce la validità di quelli celebrati all’estero poiché in contrasto con l’ordine pubblico".
Come fanno notare i due novelli sposi, però, la legge italiana ammette un paradosso. "Se fossimo stati due uomini spagnoli – ha spiegato Valter al Tirreno -, sposati in Spagna, e ci fossimo trasferiti in Italia, il matrimonio sarebbe stato riconosciuto perché non ci devono essere discriminazioni tra i cittadini dell’area Schengen, ma essendo italiani il riconoscimento non è possibile".
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