Hanno fatto il giro del mondo le incredibili immagini del ritrovamento di un Thermopolium intatto a Pompei, una “bottega di street food” perfettamente integra. Nel 2019 era stata trovata una prima parte del bancone, con uno splendido dipinto a tema mitologico, ma è nelle ultime settimane che l’intero ambiente della taverna è venuto alla luce, lasciando archeozoologi, geologi, antropologi e vulcanologi a bocca aperta. Poco prima dell’eruzione del Vesuvio, Pompei stava probabilmente vivendo una giornata come tutte le altre, con le varie pietanze nelle giare pronte ad essere acquistate e mangiato.
Sul bancone dello ‘street food’, dove si servivano bevande e cibi caldi conservati in giare incassate, disegni di una lucentezza incredibile, raffiguranti anatre germane, un gallo e un cane al guinzaglio. Proprio all’interno di quest’ultimo ‘quadro’ è stato trovato quello che gli esperti hanno definito un ‘graffito omofobo’.
“Nicia Cinede Cacato“, si legge sulla cornice del dipinto, come riportato dal Corriere della Sera. Ovvero “Nicia (probabilmente un liberto proveniente dalla Grecia) Cacatore, invertito“. Scritta indirizzata probabilmente al proprietario, o a qualcuno che lavorava nel Termopolio. Tutto questo avveniva nel 79 d.C. Quasi 2000 anni fa, l’omofobia era già realtà.
Per Pasqua l’incredibile Termopolio dovrebbe aprire al pubblico.
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