Se a Faenza abbiamo assistito ad una sorta di sollevamento contro i sette consiglieri del Pd (sindaco incluso) che hanno votato a favore, permettendone l’approvazione, dell’ordine del giorno per la promozione della Festa della Famiglia Naturale e contro l’educazione alle differenze nelle scuole, rischia di passare sotto silenzio il caso di Pordenone.
Mentre il sindaco del Pd, insieme al collega di Udine, ha proceduto alla trascrizione dei matrimoni egualitari celebrati all’estero (per vedersele annullare dal prefetto, come ormai di prassi), alcuni consiglieri del suo partito gli si sono rivoltati contro presentando una mozione in cui lo accusano di avere agito nell’illegalità (in barba alla recente sentenza di Udine che di illegalità taccia, invece, la circolare di Alfano) e in cui fanno appello all’ormai noto refrain sulla cosiddetta famiglia naturale. La cosa ha creato non pochi imbarazzi nel Partito Democratico friulano, sindaco in primis che, secondo fonti vicine all’amministrazione, si è detto offeso per il gesto giunto proprio dal suo partito.
La Lega Nord al fianco dei consiglieri Pd
In soccorso di Marco Bonazza e Gregorio Martino, i due consiglieri in questione, arriva oggi la Lega Nord. “Questo dovrebbe far capire che qualcosa, evidentemente, non va come dovrebbe – commenta Giacomo Deperu, presidente di Arcigay Friuli, a Gay.it -. Abbiamo da sempre un ottimo rapporto con le istituzioni locali, che sono a maggioranza Pd. Dai sindaci alla stessa presidente della Regione Debora Serracchiani, si sono sempre tutti schierati dalla parte dei diritti delle persone lgbt. La vice presidente del Pd, ad esempio, si è impegnata a chiedere al governo che Alfano ritiri quella circolare”.
“Imbarazzanti p-dinosauri”
“Bonazza e Martino sono imbarazzanti – continua Deperu -, sono p-dinosauri. Uno di loro, Martino, era perfino in piazza con le Sentinelle in Piedi. Su questo il partito deve fare chiarezza, deve reagire com’è successo a Faenza”. I progetti però, in Friuli vanno avanti. “Quest’anno, insieme ad Arcilesbica, entreremo in 80 classi tra scuole medie e superiori – spiega Deperu – con progetti sull’educazione alle differenze. E lo faremo con il supporto della Regione, dell’Ufficio Scolastico Regionale e dell’Università di Trieste. E sta per partire uno studio sul bullismo omo-transfobico nelle scuole che coinvolgerà un campione di studenti che si annuncia come il più grande mai intervistato in Italia su questi temi. Insomma, la collaborazione c’è, ma è necessario che il Pd faccia chiarezza al suo interno, una volta per tutte”.
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