Oggi, 1 giugno, prende forma il Pride Month 2021, da oltre 50 anni mese dell’Orgoglio grazie ai moti dello Stonewall INN che presero vita la notte fra il 27 e il 28 giugno 1969. Oltre mezzo secolo di Pride per chiedere uguali diritti, in tanti, troppi Paesi del mondo ancora negati alla comunità LGBT+.
Anche quest’anno la maggior parte dei Pride si terrà on line, a causa della continua pandemia da Covid-19, che ha amplificato ulteriormente l’emarginazione e l’esclusione vissute quotidianamente dalle persone LGBTIQ, in grado di generare una vera devastazione dei mezzi di sussistenza, tassi più elevati di violenza domestica, maggiori difficoltà nell’accesso all’assistenza sanitaria e problemi di salute mentale in aumento. A rimarcarlo OutRight Action International.
Da più parti le persone LGBTIQ sono state addirittura incolpate di aver fatto ‘nascere’ il Covid-19, punizione divina per i nostri peccati, aumentando ulteriormente i livelli di omotransfobia nei Paesi più violenti e discriminatori. Ancora oggi, in 67 Paesi del mondo le relazioni LGBT sono criminalizzate.
13 paesi (Brunei, Gambia, Indonesia, Giordania, Kuwait, Libano, Malawi, Malesia, Nigeria, Oman, Sud Sudan, Tonga ed Emirati Arabi Uniti) hanno leggi che criminalizzano esplicitamente le persone trans. Solo cinque Paesi (Malta, Ecuador, Brasile, Taiwan e Germania) hanno vietato esplicitamente le cosiddette “terapie di conversione”. Nell’ultimo anno il Parlamento dell’Uganda ha approvato la legge sui reati sessuali che amplifica ulteriormente la criminalizzazione delle relazioni tra persone dello stesso sesso, mentre le cosiddette “Zone libere da LGBT” si sono espanse in tutta la Polonia, con attivisti LGBT arbitrariamente arrestati in Ghana e decine di donne trans incarcerate in Camerun per “tentata omosessualità”.
La strada da percorrere per raggiungere una reale uguaglianza globale è ancora enorme. Italia in testa. Il direttore esecutivo di OutRight Action International, Jessica Stern, commenta:ha commentato.
Il Pride è il simbolo più visibile del movimento globale per l’uguaglianza LGBTIQ, grazie al quale affermiamo la nostra esistenza, chiediamo il riconoscimento dei nostri diritti, celebrando il progresso. Nell’ultimo anno, tra le altre vittorie, Gabon e Bhutan hanno depenalizzato le relazioni tra persone dello stesso sesso e la nuova amministrazione negli Stati Uniti si è nuovamente impegnata per l’uguaglianza LGBTIQ. Tuttavia, le persone LGBTIQ continuano ad affrontare gli effetti amplificati della pandemia da COVID-19 e sono troppo spesso escluse dai programmi di recupero. Questo è un promemoria che fa riflettere su quanto le nostre comunità in tutto il mondo continuino ad essere emarginate. Pertanto, dobbiamo continuare a lottare affinché i nostri diritti siano riconosciuti e tutelati.
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