L’iniziativa del lounge bar di Procida ha fatto scoppiare la polemica: l’evento, in programma per ieri domenica 20 agosto, si chiamava Miss Gay e proponeva, già nella locandina, l’immagine di una drag queen.
Subito si è attivata Arcigay Napoli, che ha diffuso un comunicato dai toni fermi: “Arcigay Napoli apprende da una coppia di attivisti LGBT in vacanza sull’isola di Procida che stasera il noto lounge bar procidano ‘Il Ciracciolo’ ha organizzato una serata il cui tema è ‘Miss Gay’, all’interno della quale i maschi sono invitati a ‘vestirsi da gay’ per ottenere consumazioni in omaggio”.
E sempre l’associazione parla di “esempio lampante di comunicazione ad elevato impatto omofobico, funzionale a intercettare nell’immaginario collettivo l’idea che l’omosessuale sia un ‘mezzo uomo’ di cui ci si può far beffa, confondendo dunque orientamento sessuale e identità di genere al fine di ingenerare stigma e scherno“.
Se l’amministrazione di Procida si mostra imbarazzata (senza però prendere posizione sul caso) è andato dritto al punto Antonello Sannino, presidente del Comitato Provinciale Arcigay di Napoli: “La serata ha il sapore di un orribile balzo culturale indietro di almeno 30 anni in una italietta provinciale e volgare, dove ancora oggi l’omosessualità maschile è vista come una diminutio della virilità, come uno sfortunato status sul quale nella migliore, o forse peggiore, delle ipotesi, ironizzare, ed è proprio qui che invece nasce la più odiosa discriminazione, il seme da cui nasce il bullismo e la violenza di cui sono vittime quotidiane le persone omosessuali. Immaginiamo per un attimo come vivranno questa serata, e come stanno vivendo in queste ore, i tanti ragazzini omosessuali in vacanza sull’isola con amici e parenti, ragazzi che faticano terribilmente a fare il proprio coming out“.
Sempre Sannino ha aggiunto: “L’autoironia e la destrutturazione culturale del dualismo maschio/ femmina sono alla base della grande rivoluzione culturale portata avanti dal nostro movimento di liberazione sessuale, ma qui non riscontriamo né ironia né alcun valore politico attribuibile alla femminilità. La serata ‘Miss Gay’ del Ciracciolo è solo un insopportabile e volgare affronto alla vita e alla dignità delle persone LGBT“.
Ieri sera è arrivata la risposta dell’associazione Butterfly Effect, che aveva organizzato l’evento: “Di fronte alla giusta reazione dell’Arcigay e di tutti coloro che si sono risentiti per il titolo di ‘Miss Gay’ dato alla nostra festa, possiamo dire una sola cosa e sinceramente: abbiamo sbagliato! Ci auguriamo che però sia credibile la nostra chiave di lettura (sbagliata, visto le reazioni degli “interessati”) che non ha alcuna matrice omofoba anche perché da anni collaboriamo con associazioni gay e non è nelle nostre intenzioni distruggere tali stupendi rapporti. Superficialmente, abbiamo solo pensato ad una festa “pittoresca” e, forti di questo, nella propaganda, ci siamo lasciati prendere la mano. Così, nonostante la buonafede, chiediamo umilmente scusa. Ormai è tardi per rimediare ma saremo felici di dimostrare il nostro reale ed accorato ‘pentimento’ non ripetendo mai più in futuro simili errori che, effettivamente, potrebbero solidificare spregevoli giudizi che siamo ben lungi dal condividere”.
Fonte: Repubblica
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Al pride quell'abbigliamento è onnipresente, una delle figure più iconiche della 'cultura gay' è la drag queen. Si raccoglie quello che si semina, si vuol fare i diversi a tutti i costi e questo è il risultato. Non è colpa loro se i gay usano questa rappresentazione stereotipata come fosse una bandiera.
Non penso che gli organizzatori siano stati in mala fede, tuttavia questo è un ottimo esempio di come un mancato apporto di conoscenze e di educazione culturale possa trasformarsi in qualcosa di non solo scomodo ma anche dannoso per la comunità italiana.