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Punkabbestia style: 10 look underground
Abbiamo selezionato i 10 look più straccioni della stagione, da copiare assolutamente. Ché la contro-cultura è ormai un codice estetico mainstream, al servizio del profitto. E la moda lo sa.
Underground, ma firmato. Stracci sbrindellati, ma costosissimi e messi insieme con l’occhio stiloso che si finge casuale. Ché la contro-cultura è ormai un codice estetico mainstream, al servizio del profitto. E la moda ci insegna che non dobbiamo mai prenderci troppo sul serio, non solo in fatto di vestiti. Ma restando ad essi, ricordiamo che le tendenze durevoli sono poche, e spesso i trend lanciati sulle passerelle sono troppo patinati e scomodi per la vita frenetica di tutti i giorni; di recente, ci siamo invaghiti delle proposte di certi designer più coraggiosi, dall’aplomb un pò dimesso, dall’aspetto sdrucito, vissuto, consumato dall’urbanità che ci gira intorno. Proposte che ci fanno sembrare warriors metropolitani pronti alla rivolta. E’ tutta una finta, o forse no. Quel che conta, è il look.
Lontano dai codici linguistici dello street style e dei finti radical chic, alternativa piuttosto inflazionata ai look formali e borghesi da ufficio, il punkabbestia style del 2021-22 vuole stare comodo, infagottato e senza fronzoli; il nostro bad boy, un clochard contemporaneo super cool, ci tiene a raccontare la sua storia da povero ragazzo ricco e a farci sapere che lui il sistema moda non lo subisce, ma lo combatte. Sorrisi, risatine, serpeggianti ilarità, e però questo è il trend e noi ne prendiamo atto.
Abbiamo fatto per voi una selezione dei 10 look invernali più straccioni, assolutamente da copiare.
Punkabbestia discotecaro per il look techno di Balenciaga, denim sbrindellato e slavato in contrasto con la fodera rossa, accoppiato al tocco di classe della derby squadrata e argento anni 90 recuperata dal guardaroba dello zio di provincia. ph@Vogue RunwayAntonio Marras: Punkabbestia poetico isolano, con anfibi e calzettoni militari su completo che ricorda vagamente la silhouette dei pastori sardi. Un vagabondo d’altri tempi insomma. ph@Vogue RunwayCeline e Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino. Jeans skinny, bisaccia militare super capiente e bomber smanicato over sulla blusa animalier; Punkabbestia groupie pronto per le avventure in trasferta per seguire il nostro cantante preferito. ph@Vogue RunwayPunkabbestia militante: mancano solamente gli anfibi al look da missione militare di Greg Lauren, totalmente incentrato sul patchwork logoro verde oliva che ha come unico vezzo la nota di colore nei dettagli arancio fluo. ph@Vogue RunwayPunkabbestia country per Natasha Zinco che punta tutto su una cascata di balze millefoglie e patchwork asimmetrico di quadretti nei pantaloni a zampa e blazer a scatoletta; styling rigorosamente anni 90 per un grunge di campagna a metà strada fra Kurt Cobain e Jamiroquai. ph@Vogue Runway Punkabbestia etnico: nuance sabbia, sfumature calde con tessuti ruvidi, e collant a costine per il Peter Pan concettuale un pò chillout di Acne studios. Barbone ma con pacatezza. ph@Vogue RunwayPunkabbestia doc da manuale: parka ampio destrutturato con fodera rigata, stampa floreale per la camicia e pantaloni con fantasia geometrica, tutto insieme e perfettamente coordinato, Vivienne Westwood la sa lunga in materia e non può che insegnarci l’arte di saper mixare stili e colori differenti ma perfettamente complementari fra di loro; quando la noncuranza diventa cool. ph@Vogue RunwayPunkabbestia post rave vagamente trasandato e sfatto per la Courtney Love di Marni che ci propone il completo con stampa imbrattata di vernice giocata sul nero e verde acqua. ph@Vogue RunwayWilly Chavarria punta tutto sulla vestibilità over dei sui capi, ampiezze maxi con linee pulite affogate negli anfibi al ginocchio, che conferiscono una sorta di semplicità e goffaggine quasi fanciullesca alla silhouette poco fittata. ph@Vogue Runway Punkabbestia skin berlinese per Vetements che prende in prestito ancora una volta i codici linguistici delle sottoculture giovanili e ci presenta il bomber verde con toppe e il denim sbiadito da lavoro con la punta di ferro degli scarponi da skinhead. ph@Vogue Runway
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