L’avevate mai visto così? Versione animalista, mentre gioca con il suo cane e scuote al vento il suo ciuffo oxygen? I fan più assidui ne conoscono certamente tutte le trasformazioni e i volti: a cominciare da quello meno che adolescente di quando, a quindici anni, si muoveva già sinuoso nel gruppo di cui faceva parte, i Menudo, che i più informati ricorderanno perfino ospite in un Sanremo di oltre dieci anni fa.
Ma il bel Ricky Martin, oggi idolo latinoamericano di una platea vastissima che va da un capo all’altro del pianeta, non è buono soltanto con gli animali. Nonostante i suoi capricci da star (pare che l’ultima sua scenata sia stata causata dal fatto che nessuno si era ricordato di mettere bastoncini d’incenso profumato nel suo camerino) anche Martin ha scoperto la solidarietà e la buona causa. E chiede nientedimeno che l’indipendenza el Portorico, dov’è nato.
“La mia è una missione – ha affermato – voglio usare la mia fama per parlare alla gente. Sono un leader, in tanti mi seguono: voglio dividere con loro le mie preoccupazioni per il mondo”. Così Ricky Martin, che a 29 anni è in testa alle classifiche musicali di mezzo pianeta, si butta in politica e a San Juan di Portorico ha aperto il concerto gridando: “C’è una bandiera che sventola sul mondo. E’ la nostra, quella portoricana, e noi ne siamo fieri”. Ha continuato, durante l’esibizione, fino ad auspicare per Portorico un futuro indipendente dagli Stati Uniti, di cui continua ad essere protettorato.
Ricky Martin è diventato così il portavoce di quanti, e sono molti, a Portorico ritengono l’ingerenza americana una vera invasione, e non vogliono più che Washington usi a piacimento le acque territoriali portoricane e gli isolotti intorno all’isola principale come base per esercitazioni militari della Marina.
Lo scorso febbraio Ricky Martin è perfino andato alla Casa Bianca: pare abbia ricevuto la promessa che entro tre anni le navi militari americane saranno ritirare dalle acque del Portorico. Ma Ricky Martin, che abita negli Stati Uniti e ha da tempo lasciato la sua patria, si batte anche per i diritti dei portoricani negli Usa. Cerca di smontare ogni facile pregiudizio insito ormai nella mentalità americana e di evitare l’accostamento fin troppo frequente fra Portorico e la delinquenza criminale negli States. Lo aspetta un compito arduo. Nel frattempo, coerente con la sua politica, ha rifiutato di interpretare la parte del protagonista in “West side story”, considerando il musical pieno di sterotipi sui portoricani.
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