43enne primo ministro del Regno Unito dal 25 ottobre 2022, Rishi Sunak si è pubblicamente scusato per il trattamento ricevuto dai veterani LGBT, in passato licenziati o costretti ad abbandonare l’esercito perché gay. Il primo ministro inglese ha definito il divieto un “spaventoso fallimento” dello stato britannico. Nel Regno Unito è stato illegale essere omosessuali nell’esercito fino al 2000. Chi veniva ‘scoperto’ rischiava di andare incontro ad una terapia di conversione, l’arresto, il licenziamento immediato. Oscenità che hanno spesso provocato traumi per tutta la vita a questi veterani, difficoltà finanziarie a lungo termine per persone che hanno perso il lavoro, la casa e la pensione, oltre ad andare incontro all’isolamento sociale di amici, familiari e colleghi.
Rivolgendosi ai parlamentari, Sunak ha dichiarato:
“Molti hanno subito gli abusi e le violenze sessuali più orribili, il bullismo omofobico e le molestie, il tutto mentre servivano coraggiosamente questo paese”. “Oggi, a nome dello Stato britannico, mi scuso e spero che tutte le persone colpite possano sentirsi parte orgogliosa della comunità di veterani che ha fatto così tanto per mantenere il nostro Paese al sicuro”.
Le scuse arrivano dopo la pubblicazione della LGBT Veterans Independent Review, guidata dal primo giudice apertamente gay della Gran Bretagna Lord Etherton, che ha preso vita lo scorso anno e ha raccolto le esperienze di 1.145 veterani tra il 1967 e il 2000. L’omosessualità è stata depenalizzata nel Regno Unito nel 1967, ma il divieto nelle forze armate è esistito per altri 33 anni. All’epoca il Ministero della Difesa si giustificava parlando di un “mantenimento dell’efficacia e dell’efficienza operativa”, ma a detta del rapporto c’è semplicemente stata una “politica incomprensibile di fanatismo omofobo” all’interno delle forze armate.
Il leader laburista Keir Starmer ha accolto con favore le scuse di Sunak. “I laburisti al governo sono stati orgogliosi di abrogare il divieto militare contro le persone LGBTQ+ che prestano servizio nelle nostre forze armate”, ha affermato Starmer, “e oggi accogliamo con grande favore queste scuse del Primo Ministro come riconoscimento del loro storico maltrattamento“.
In un tweet, Fighting with Pride ha definito le scuse del premier un “giorno storico”, per poi aggiungere: “Ringraziamo ancora una volta quei veterani che hanno coraggiosamente condiviso le loro storie per vedere un futuro migliore per tutti i veterani LGBT+. Grazie.”
Ai veterani interessati verrà ora assegnata una “ricompensa finanziaria adeguata”, in arrivo da un fondo di 50 milioni di sterlino. Le medaglie all’epoca cestinate o mai consegnate verranno riprestinate. Verrà anche consegnato uno speciale distintivo per i veterani, oltre al conseguimento dei diritti pensionistici.
Alcuni dei veterani colpiti dall’omofobia di Stato hanno assistito alle scuse pubbliche del primo ministro. Una di loro, Emma Riley, 51 anni, è stata un’operatrice radiofonica della Royal Navy per tre anni, prima di essere arrestata e dimessa in quanto lesbica.
“Riavere la nostra storia, le nostre esperienze e avere il nostro enorme dolore finalmente riconosciuto, con tanto di scuse, sentire che le forze armate e il governo che hanno perpetuato il bullismo istituzionale saranno ora ritenuti responsabili per sostenere finalmente i veterani LBGT+, è stato un sollievo”, ha detto la donna a BBC News.
Carol Morgan, che è stata licenziata dopo aver detto ai suoi capi di essere lesbica nel 1978, ha tenuto segreta la propria sessualità per altri 30 anni. La donna ha ora confessato di essere stata “derubata” della sua vita.
Ken Wright, 62 anni, ha prestato servizio nella Royal Air Force Police prima di perdere il lavoro quando i suoi capi hanno scoperto la sua omosessualità. Quel licenziamento lo fece sentire come se “il suo Paese non lo volesse“.
L’olimpionica Kelly Holmes, che ha prestato servizio nell’esercito e si è dichiarata lesbica l’anno scorso, ha definito la pubblicazione del rapporto un “momento storico“, mentre Catherine Dixon, un’ex ufficiale dell’esercito che ora è vicepresidente di Stonewall, lo ha definito “un passo importante verso la giustizia“, per coloro la cui carriera militare è stata “rovinata” a causa della loro sessualità, per tutte quelle persone che “hanno sperimentato vergogna, umiliazione”. “Molti sono stati incarcerati, hanno subito violenze correttive e hanno vissuto con la macchia di una condanna penale a causa di chi amavano, altri sono diventati senzatetto e sono stati incapaci di tornare a lavorare”.
Il rapporto ora reso pubblico ha certificato che moltissimi veterani hanno subito esami medici invasivi, indagini di polizia invadenti e in alcuni casi, fino al 1996, sono stati mandati in prigione per la loro sessualità.
Il segretario alla Difesa Ben Wallace si è detto “profondamente dispiaciuto” a nome del governo e delle forze armate. “Dico ancora una volta alla comunità dei veterani che sono profondamente dispiaciuto per quello che vi è successo. La stessa tolleranza e i valori della democrazia occidentale per i quali ci aspettavamo che voi combatteste, ve l’abbiamo negato ed è stato profondamente sbagliato”.
Accusato di transfobia, Rishi Sunak è sotto l’occhio del ciclone della comunità LGBTQIA+, che si aspettava altra vicinanza dal premier conservatore dopo le dimissioni di Boris Johnson.
Fonte: BBC
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