Eletto nuovo primo ministro del Regno Unito poco più di una settimana fa, Rishi Sunak avrebbe deciso di mettere mano all’Equalità Act del 2010, entrando a gamba tesa sui diritti delle persone transgender. Secondo quanto riportato dal Telegraph, il 42enne conservatore Sunak, ex Cancelliere dello Scacchiere (Ministro delle Finanze), vorrebbe ritoccare l’Equality Act specificando che il “sesso” si riferisce al “sesso biologico” e non al “genere”.
Una distinzione di non poco conto, perché l’attuale legge protegge le persone trans* indipendentemente da un’eventuale transizione medica o dal fatto che abbiano un certificato di riconoscimento del genere. Le modifiche proposte da Sunak metterebbero a rischio le persone trans, e in particolar modo le donne trans.
“Significherebbe chiarire che l’autoidentificazione per le persone transgender non ha valore legale, il che significa che le donne transgender non avrebbero il diritto legale di accedere alle strutture per sole donne“, sottolinea il Telegraph, secondo cui Sunak starebbe inoltre pianificando di concedere ai genitori maggiori diritti sull’educazione sessuale scolastica dei propri figli.
Sulla scia di questa notizia, che ha terremotato le associazioni LGBTQI+ britanniche, il sindaco di Londra, Sadiq Khan, ha tuonato, chiedendo “al nuovo Primo Ministro” di “non cedere, rinunciando ai diritti umani delle persone trans”. “I diritti delle persone trans devono essere protetti“.
Anche Jolyon Maugham del Good Law Project ha prontamente cinguettato: “Legalmente, non c’è nulla che impedisca ai Tory di cambiare l’Equality Act. Hanno la maggioranza in Parlamento e la nostra (abietta) cosiddetta ‘costituzione’ dice che Sunak può rimuovere i diritti di qualsiasi minoranza che decide di prendere di mira”.
La presentatrice India Willoughby ha chiesto alle laburiste Keir Starmer e Angela Rayner di “dire qualcosa” nei confronti di questa “spaventosa discriminazione”. “Se ciò accadesse, renderebbe la vita intollerabile a molte persone trans, costerebbe delle vite”. “Per favore, non rimanete in silenzio.”
Negli anni scorsi Sunak aveva annunciato l’intenzione di lanciare un “manifesto per i diritti delle donne”, vietando alle donne trans di gareggiare negli sport competitivi. Nel frattempo la neo ministra per le pari opportunità, Kemi Badenoch, ha sospeso i lavori per vietare le cosiddette terapie di conversione, che il partito conservatore ha promesso di bandire nel lontano 2018. Da allora 4 primi ministri si sono insidiati a Downing Street, ma le terapie di conversione, che Boris Johnson voleva rimanessero legali nei confronti delle persone transgender, sono ancora lì. E quanto pare lì rimarranno.
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