Sergej Aleksandrovič Markov, politologo, politico, ex consigliere del Presidente russo Vladimir Putin, ha dichiarato che entro il 2025 l’esercito ucraino diventerà “compatto attraverso il sesso gay” come furono gli Spartani nel V secolo a.C. Nel corso di una recente apparizione sulla televisione statale russa, Markov ha bollato la politica di inclusività delle persone LGBTQIA+ messa in atto dall’Ucraina come una strategia puramente militare.
Membro della Duma di Stato della Federazione Russa dal 2007 al 2018, Markov ha fondato e dirige l’Istituto di ricerche politiche di Mosca. È una delle voci più influenti sull’opinione pubblica russa. Un vero e proprio megafono al servizio della propaganda omobitransfobica e guerrafondaia di Vladimir Putin, grazie ai suoi costanti interventi nei programmi televisivi e radiofonici russi.
Fin dall’inizio della feroce invasione russa nel febbraio 2022, la comunità LGBTQIA+ ucraina ha partecipato attivamente alla difesa del paese, arruolandosi e partecipando alla vita di trincea. Qualche tempo fa avevamo raccontato la storia d’amore di due giovani soldati gay, Sasha e Andrij, e quella di Oleg Illita che dal fronte aveva lanciato un messaggio insieme disperato e nazionalista. È inoltre presente in Ucraina un vero e proprio sindacato di militari LGBTQIA+.
Dal punti di vista dei diritti, in Ucraina è in corso una battaglia politica per l’approvazione di una legge sulle unioni civili. Intervistata a Kiev da Gay.it, Olena Shevchenko, storica attivista LGBTQIA+ ucraina, nonostante le resistenze di una parte della maggioranza che sostiene il governo del presidente Volodymyr Zelensky, ha dichiarato che la legge per la tutela dei diritti basilari delle coppie LGBTQIA+ sarà approvata.
In questi giorni le forze armate ucraine stanno cercando di riconquistare il controllo dei territori invasi dalla Russia, compresa la Crimea, annessa da Mosca nel 2014 davanti all’immobilismo dell’Occidente. Nella sua apparizione tv, Markov ha sostenuto che l’Ucraina, insieme a Stati Uniti ed alleati europei (Italia inclusa) sperano di mettere in pausa il conflitto fino al 2025 con l’obiettivo di modellare l’esercito ucraino sull’immagine degli Spartani.
Secondo Markov, l’Ucraina vuole utilizzare il sesso gay per rendere compatte le sue truppe. La strategia, secondo le deliranti previsioni dell’influente politologo asservito al potere di Vladimir Putin, prevede l’implementazione di una “programmazione neuro-linguistica” e di altri studi psicologici che riuscirebbero a rendere gay i membri dell’esercito ucraino. Così facendo, secondo Markov gli Ucraini replicherebbero il mito dell’antica Sparta, nella quale – come narrato da poemi e tragedie dell’antica Grecia – i soldati praticavano sesso gay per saldare relazioni più funzionali ai combattimenti contro il nemico.
“Hanno creato un artificiale fascismo di scienza politica, sviluppato da tecnologi politici americani e britannici. Li trasformeranno in zombi, membri di un culto. Credo che costringeranno alcuni a diventare omosessuali“, ha dichiarato Markov.
“I teorici militari e gli storici sanno quale esercito in Grecia fosse il più forte, vero? Gli Spartani! Erano uniti da una fratellanza omosessuale. Erano tutti omosessuali. Questa era la politica della loro leadership. Penso che stiano pianificando lo stesso per le Forze Armate dell’Ucraina“, ha aggiunto Markov.
“Queste truppe rinnovate delle Forze Armate dell’Ucraina, zombificate e unite attraverso il sesso gay, insieme ai membri di un culto pronti a sacrificarsi. Questo è ciò che stanno preparando per noi nella primavera del 2025“, ha concluso il politologo asservito al Cremlino.
Dal divieto per la transizione di genere all’omosessualità nuovamente bollata come malattia mentale, in Russia la questione della minoranza LGBTQIA+ è parte integrante della strategia politica con la quale Putin si erge a difensore dei valori tradizionali contro la presunta decadenza occidentale.
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