Covenant House International, il più grande rifugio (privato) americano ideato e realizzato per i giovani senzatetto (fondato nel 1972 a New York), ha diffuso nei giorni scorsi i risultati di alcuni studi commissionati a due importanti università sulla situazione dei giovani senzatetto in America. I dati forniscono indicazioni interessanti anche per la comunità LGBT.
Uno degli studi, MSRP (Moden Slavery Research Project), portato avanti dalla Loyola University (un’università privata gesuita con sede a Chicago), ha rilevato che i senzatetto appartenenti alla comunità LGBT sono in misura esponenzialmente maggiore vittima dei trafficanti di sesso.
Dei 641 ragazzi tra i 17 e i 25 anni intervistati tra USA e Canada, infatti, quasi uno su cinque (124) è stato identificato come vittima di una qualsiasi forma di traffico umano. Di questi 124 il 74% (ossia 92 persone) è stato forzatamente inserito nel mercato del sesso, seguito da un 17% costretto anche ai lavori forzati.
Delle sopracitate 92 persone legate ai trafficanti di sesso, oltre un terzo si è identificato come facente parte della comunità LGBT.
L’altro studio commissionato da Covenant House International al Field Center for Children’s Policy, Practice and Research dell’Università della Pennsylvania, ha intervistato 270 giovani senzatetto tra Phoenix, Pennsylvania e Washington. Quasi un quinto di questi è stato vittima del traffico sessuale: di questa cifra il 39% era appartenente alla comunità LGBT.
Entrambi gli studi, infine, rilevano una percentuale altissima di vittime tra le persone transessuali (il 60% degli LGBT vittime del traffico nel secondo studio, il 56% nel primo), anche se i ricercatori specificano che in questo caso si può parlare solo di un trend (certamente significativo e da tenere in considerazione), senza trarre conclusioni definitive.
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