Era un semplice bacio. No stavano facendo altro. La vicenda che nel 2007 vide due ragazzi, Roberto e Michele, arrestati dai Carabinieri perché impegnati a fare "qualcosa" giunge al termine, con la condanna della coppia. Quel qualcosa, infatti, secondo il giudice era tutt’altro che un innocente bacio bensì un rapporto orale, un atto osceno come sostenuto dalle forze dell’ordine che intervenirono.
I due sono quindi stati condannati a due mesi di reclusione, pena convertita ad una multa di 2.280 euro, una decisione verso la quale l’avvocato Daniele Stoppello annuncia ricorso. «Sono curioso di sapere come verrà motivata la sentenza e quindi giustificata la condanna alla luce delle inequivoche risultanze processuali che al contrario escludono la responsabilità dei miei assistiti». Secondo la versione della coppia, infatti, uno dei due aveva subìto un intervento chirurgico alle parti intime appena una settimana prima e sarebbe quindi stato impossibile, anche volendo, consumare un rapporto orale.
Era la notte tra il 27 e il 28 luglio del 2007 quando Roberto e Michele vennero fermati da una pattuglia di carabinieri della Compagnia Celio al Colosseo, nei pressi della Gay Street di Roma. I due si difesero immediatamente sottolineando come si stessero ‘solo baciando’. Tutt’altra versione venne data dai carabinieri, che risposero con un eloquente "era tutt’altro che un bacio", tanto da denunciare i due giovani per «atti osceni in luogo pubblico», trattandosi di un reato «palese ed inequivocabile». Nei giorni a seguire la comunità glbtq romana scese in piazza, proprio al Colosseo, per esprimere la propria solidarietà alla coppia accusata, mentre anche il mondo della politica si schierò a loro favore, con Livia Turco, all’epoca Ministro della Salute, che si augurò pubblicamente "che a questi ragazzi si chieda scusa, sperando in un errore".
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