“L’odio non va tollerato, l’odio è odio. Sii chi sei, ama chi vuoi, senza recriminazioni. In questo contesto, spingerò anche per il riconoscimento reciproco delle relazioni familiari nell’UE. Se sei genitore in un Paese, sei genitore in ogni Paese”. Così la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha ieri scosso l’Europarlamento, sottolineando come “essere sè stessi non è la vostra ideologia, è la vostra identità e nessuno potrà mai rubarvela”. Von der Leyen ha tuonato contro la Polonia di Duda, ribadendo come “le zone libere da LGBTQI sono zone libere dall’umanità. E non hanno posto nella nostra Unione”.
Parole che hanno raccolto consensi unanimi. O quasi. Simona Baldassarre, Eurodeputata della Lega di Matteo Salvini, ha infatti sparato a zero contro Ursula von der Leyen, che ricordiamo essere membro della CDU (Unione Cristiano Democratica) tedesca.
“In occasione del dibattito sullo Stato dell’Unione, la von der Leyen è uscita allo scoperto sulle priorità della Commissione: rafforzare i diritti Lgbtq e obbligo di riconoscere la genitorialità delle coppie omosessuali, nonostante il diritto di famiglia sia competenza esclusiva degli Stati Membri”, ha commentato Baldassarre. “Da Bruxelles stanno cercando di allungare la loro mano ideologica sui paesi dell’Unione. In cambio di una manciata di voti di qualche gruppo radical-chic e delle lobby arcobaleno, sono disposti a calpestare il diritto di pensare che ogni bambino abbia bisogno di una mamma e di un papà. Parla della costruzione di un’Unione di uguaglianza, ebbene questa si potrà avere soltanto guardando al modello di complementarietà tra uomo e donna e tornando a mettere la famiglia naturale al centro di ogni politica dell’Ue”.
Le solite aberranti parole, ideologiche e stracolme di odio nei confronti della nostra comunità, che puntualmente seguono la linea del partito leghista a trazione sovranista ed estremista. Tutt’altro commento è arrivato da Laura Boldrini, che ha applaudito la presidente UE per il suo “discorso di alto livello. Ha parlato della difesa dello Stato di diritto in tutti i paesi, del superamento della Convenzione di Dublino, del salario minimo, dell’ambiente, dei diritti delle persone LGBT, di combattere il razzismo e l’incitamento all’odio fondato sul genere e sull’orientamento sessuale”.
“Un discorso nel quale mi riconosco pienamente, nonostante io abbia una collocazione politica diversa dalla sua”, ha precisato l’ex presidente della Camera, oggi deputata Pd. “Un deputato tedesco di estrema destra l’ha interrotta e lei lo ha zittito dicendo: «Voi seminate odio». Mi domando come sia possibile, invece, che in Italia il partito che come quello della Presidente Von der Leyen è affiliato ai popolari europei, e cioè Forza Italia, con l’estrema destra ci vada a braccetto e ci faccia alleanze come in queste elezioni regionali. I moderati in Europa combattono e isolano l’estrema destra. In Italia si autodefiniscono moderati quelli che ci si alleano. Non c’è qualcosa che non va?”.
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