Simone Pillon torna all’attacco. Mai una notizia, neanche la più misera, trova scampo dalle ossessioni gender del Senatore.
Questa volta, a finire sotto la sua lente – tanto offuscata – è Drag Race Italia, terminato da poche settimane su Discovery+ e in arrivo su RealTime il prossimo 9 gennaio.
Pillon, come sempre, lancia le sue osservazioni sul proprio canale Facebook, ma stavolta il Senatore è talmente accecato dal suo breviario fatto di propaganda lgbt, teoria gender, ideologia gender e lobby gay, da non rendersi conto di aver fondato l’intera osservazione su un assunto errato.
“Ho felicemente rinunciato a Sky nel maggio 202 e sono assolutamente convito della decisione […] 48 euro all’anno per vedere le Drag Queen?”
Il programma è andato in onda negli scorsi mesi su Discovery+ e non su Sky, e l’ironia cresce nel rendersi conto che Pillon accompagna la sua nota con un immagine su cui campeggia a grandi lettere il nome della piattaforma streaming.
Invece di rendersi conto che l’abbonamento a Sky avrebbe potuto evitare di disdirlo, il Senatore della Lega è stato troppo concentrato a farcire le proprie arringhe di terrore per la fantomatica teoria gender; di soldi mal spesi e buttati in cose futili (argomento indispensabile nella costellazione dell’estrema destra); l’educazione dei fanciulli italiani e il pietismo per le popolazioni sofferenti del Terzo Mondo. Ovviamente, quest’ultima osservazione è valida solo se a casa loro: difatti Pillon tira in ballo le baraccopoli di Nairobi.
E chissà se la tanto cara istruzione dei bambini kenioti non riguardi anche la lettura della raccolta de le mie fabie africane fatta da Mandela, ma stavolta in chiave gender. Non vorremmo sapere la frustrazione del Senatore nell’apprendere la notizia di serpenti queer e di leoni affetti da disforia di genere.
Tommaso Zorzi risponde al Senatore Pillon tramite una storia sul suo canale Instagram (@tommasozorzi), puntualizzando che lo spettacolo è su Discovery+ e che “l’unica persona che mi preoccuperebbe all’interno di una scuola sei tu. E’ così bello sapere che quello che faccio non ti piace, non hai idea. Sarei terrorizzato del contrario“.
Un merito dell’estrema destra e in particolare del Senatore Pillon, è che nel prospettare il peggiore (per loro) degli scenari, forniscono a noi la migliore della utopie.
“Tanto più che rischiamo di finanziarli e poi di trovarli nelle scuole dei nostri figli a leggere fiabe gender…”
Non staremo qui a ribadire l’infondatezza della teoria gender e la sua natura fascista; ma mentre aspettiamo che Drag Race Italia arrivi in chiaro su RealTime, sogniamo una scuola piena di Drag Queen che leggono fiabe gender (qualunque cosa voglia dire) alle future generazioni.
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