Da settimane il senatore Simone Pillon passa le proprie giornate a pubblicare su Facebook oscenità sulla comunità LGBT. Un’ossessione quotidiana, puntuale come l’arrivo delle zanzare con i primi caldi estivi, che nelle ultime ore è andata incontro ad una censura da parte del social network.
“Chi discrimina davvero?”, si è domandato Pillon indossando i comodi abiti della vittima. “Avevo postato tutto il mio sdegno per un bambino spagnolo di 9 anni trattato come un transessuale. Il post è stato bloccato e rimosso da facebook. Chi incita all’odio? Chi vuole che i bambini possano crescere liberi da condizionamenti ideologici o chi impone le terapie ormonali e la castrazione chirurgica? Oggi il bando su Facebook. Domani la galera con la legge zanscalfarottoboldrini”.
Il solito teatrino dell’assurdo in cui chi sparge odio e indecenti menzogne trova persino tempo e coraggio per definirsi ‘discriminato’. Nel dubbio Pillon rilancia la manifestazione di piazza del popolo del Family Day annunciata per giovedì prossimo alle ore 17 davanti Montecitorio, “per essere libero di poter dire che i bambini sono maschi e le bambine sono femmine“. D’altronde se gli leviamo la possibilità di insultarci e/o diffamarci a cadenza quotidiana, di cosa potrebbe mai parlare il senatore leghista?
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e chi lo ha deciso cosa è di buon senso e cosa no? forse la religione che ci dice di amare come lui ci ha amato senza distinzione e discriminazione di alcun tipo? penso proprio di no
no scusate: se da nati ci sentiamo femminili e ci piace giocare con le bambole che problema c'è. o da femmine ci piace giocare a calcio o con le auto, dove sta il problema?? perché dobbiamo mettere limiti ed etichette già da piccoli. la libertà deve essere di tutti.
chi lo fa provare al senatore?? cosi capisce cos'è e non si reprime più come sta facendo da tempo