Troppo presi dall’Eurovision 2022 tenutosi a Torino, città dell’automobile, al punto da far passare sotto silenzio una notizia che riguarda la salute di molt* di noi: venerdì scorso l’Unione Europea ha condannato l’Italia per violazione dei limiti di qualità dell’aria. La Corte di Giustizia dell’Unione ha infatti accolto il ricorso della Commissione UE e ha definito l’inadempimento dell’Italia per il mancato rispetto come “sistematico e continuativo”. L’Italia ha superato il valore limite annuale fissato per il biossido d’azoto in molte zone, tra cui le città di Roma, Milano, Torino, Genova, Firenze, Brescia e Bergamo. Inoltre il nostro paese, secondo i giudici di Lussemburgo, ha omesso di adottare, a partire dall’11 giugno 2010, le necessarie misure per rispettare il valore limite annuale di biossido di azoto e non ha “provveduto a che i piani relativi alla qualità dell’aria prevedessero misure atte a limitare al periodo più breve possibile il superamento della soglia limite”.
La Corte di Giustizia dell’Unione Europea – commentando il ricorso accolto – ha fatto notare che le giustificazioni addotte dall’Italia non sono valide.
Secondo la Corte i ritardi italiani sono legati ai fattori socioeconomici, agli investimenti di grande portata ancora tutti da mettere in opera, le tradizioni e abitudini locali, il fatto che i livelli di biossido di azoto tollerati siano sempre più bassi (e questo perché nel frattempo l’Unione Europea diventa legittimamente sempre più esigente), il tipo di configurazione ortografica di alcune zone, infine la circolazione di molti – troppi – motori diesel.
Bizzarro se si pensa che proprio sui motori diesel l’attuale governo ha stanziato incentivi ecologici! Gli Italiani continuano infatti a porre resistenza davanti alla conversione alle auto elettriche: mentre l’Europa sta comprando auto elettriche, gli Italiani sembrano preferire il rombo del motore termico, le colonnine stentano a moltiplicarsi e i prezzi delle auto elettriche continuano a restare alti. In questa situazione il governo, pur di sostenere l’industria automobilistica, fornisce incentivi anche alle auto a motore diesel, principale responsabile di emissione di biossido di azoto. Il quotidiano Repubblica, un tempo schierato con gli ambientalisti, è ora di proprietà degli azionisti di uno dei più grandi gruppi automobilistici al mondo: non è un caso che, nel dare la notizia sulla condanna dell’Unione Europea, Repubblica se la prenda con i treni regionali e non menzioni il problema del diesel. Qui l’articolo di Repubblica nella sezione “Green” del quotidiano >
Secondo l’Agenzia Europea dell’Ambiente, l’Italia è il Paese dell’Unione con più alto numero di morti premature causate dal biossido di azoto: 10.640 morti. In totale nel nostro paese nel 2019 ci sono state circa 54mila morti premature legate allo smog. Lo stesso smog è causa di una grossa fetta di spesa sanitaria.
Qui di seguito un approfondimento numerico sui dati a cura di Legambiente:
In particolare, sono 17 le città con i valori più alti di polveri sottili, ovvero che superano i valori OMS per più del doppio con Alessandria che nel 2021 ha registrato una media annuale di PM10 pari a 33 µg/mc rispetto al limite OMS di 15 µg/mc; seguita da Milano con 32 µg/mc, Brescia, Lodi, Mantova, Modena e Torino con 31 µg/mc. 11 quelle più inquinate da PM2.5 che superano di oltre 4 volte i valori OMS con le criticità maggiori registrate a Cremona e Venezia (media annuale 24 µg/mc contro un valore OMS di 5 µg/mc) e ben 13 le città più inquinate da biossido di azoto, ovvero che superano il limite per più di tre volte con Milano e Torino in forte sofferenza. Il capoluogo lombardo nel 2021 ha registrato una media annuale di 39 µg/mc.
Il reporto completo “Mal’aria” di Legambiente qui >
Fonti: Legambiente, Repubblica, Europe Today, Linkiesta, La Nuova Ecologia,
Photo by Tom Barrett on Unsplash
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.