Aveva causato non poche polemiche la decisione del sindaco di Spresiano, Riccardo Missiato, eletto con una lista civica appoggiata dal PD, di realizzare un fossato lungo le rive del Piave nel territorio del suo comune, per evitare che vi si appartassero le coppie gay e che vi si ritrovassero uomini in cerca di prostituti. In molti ricorderanno anche la famosa intervista televisiva del sindaco in cui aveva definito i gay "malati e deviati".
La polemica è continuata per tutta l’estate, con tanto di minacce via web a Missiato tali da far decidere al prefetto di disporre provvedimenti di particolare sorveglianza. E’ notizia di oggi che il fossato della discordia sarà chiuso, entro il 4 novembre, dopo l’interpellanza del gruppo di minoranza "Il popolo di Spresiano", una lista civica appoggiata dal PdL. Nell’interpellanza, i consiglieri chiedevano perché non ci fossero stati impegni di spesa, accusando, in sostanza, il primo cittadino, di avere affrotnato con un provvedimento di ordinaria amministrazione una questione che, secondo i consiglieri del centrodestra, andava affrontata inc onsiglio.
Missiato ha risposto spiegando che l’impiego delle forze dell’ordine richiesto per presidiare quella zona non aveva comportato spese non preventivate e lo stesso vale per la realizzazione del fossato.
Adesso dei cavi d’acciaio assicurati a paletti già presenti sostiuiranno il famigerato fossato, giusto in tempo per le manifestazioni del 4 novembre che si terranno in quella zona, proprio a ridosso del monumento ai caduti della Prima Guerra Mondiale.
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