Un insegnante di Birmingham ha voluto denunciare pubblicamente quanto avvenuto in casa sua, con il suo fidanzato, per aumentare la consapevolezza degli abusi domestici nelle relazioni gay.
Il 32enne ha conosciuto Luke Lal nel centro di Birmingham nel novembre del 2018. Tre mesi dopo hanno iniziato a frequentarsi. All’inizio tutto era perfetto, ma la vittima ha confessato a Birmingham Live che Lal è presto “cambiato”, diventando violento.
La sera del 29 gennaio 2020, la coppia stava organizzando la cena. La vittima voleva mangiare vegetariano, mentre Lal insisteva sul fatto che volesse dei pakora. Una volta tornato a casa con i pakora, antipasto fritto ricoperto di pastella, la vittima ha detto che non voleva mangiarli. “Ha iniziato ad arrabbiarsi dicendo che non faccio quello che vuole fare lui, che devo ascoltarlo. Mi ha preso a pugni, poi ha strattonato il mio pene cinque volte”.
Lal ha tirato il pene del compagno talmente forte da lacerarlo, causando “un forte dolore lancinante“. La vittima è stata portata in ospedale, dove la lacerazione del pene è stata riparata. “Ci sono volute circa due-tre settimane per guarire“, mentre Lal è scomparso per circa tre settimane. Ma è tornato con una campagna di molestie, inviando “una serie di messaggi di testo, audio e video offensivi” alla vittima, creando persino un profilo Grindr con le foto della vittima, rivelando sue informazioni personali. Sebbene il 32enne abbia denunciato l’abuso alla polizia, Lal non è mai stato incarcerato e le molestie sono continuate per quattro mesi.
Per circa un anno Lal ha insistito sul fatto di non essere colpevole, prima di ammettere le accuse di aggressione e molestie. Venerdì 25 marzo è stato condannato a 12 mesi di prigione, sospesa per 18 mesi dalla Birmingham Crown Court. Gli è stato anche ordinato di completare 150 ore di lavoro non retribuito.
La vittima ha detto: “Penso che se la polizia e il CPS l’avessero preso molto sul serio sarebbe stato tenuto in custodia cautelare, ma non è mai successo. Era libero di andarsene ovunque volesse… Non credo che la prigione sia la risposta ad ogni reato, potrebbe aver bisogno di una rehab”.
La vittima ha deciso di parlare della sua esperienza per denunciare gli abusi domestici nelle relazioni omosessuali, a suo dire troppo spesso taciuti. “Volevo sensibilizzare le altre vittime che ne soffrono”. “So che molte persone non vorrebbero parlarne. Le persone non vogliono rivelarlo, ma succede e le persone sarebbero sorprese nello scoprire quanto sia comune”.
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