Brianna Ghey, 16 anni, è morta lo scorso 11 Febbraio. L’hanno uccisa due coetanei in un parco di Birchwood, nel Chesire, al nord ovest dell’Inghilterra, dopo aver premeditato l’omicidio su Whatsapp.
Brianna era un’adolescente transgender, e nonostante fosse bullizzata tra le mura scolastiche e solo nel 2022 in Regno Unito i crimini transfobici sono aumentati del 56%, la polizia ha respinto l’ipotesi di crimine transfobico.
L’hanno salutata in centinaia, Sam Smith l‘ha celebrata sul palco del suo tour, e sua madre Esther Ghey ha messo su una raccolta fondi a tutela per a salute mentale.
Nel frattempo, in Regno Unito, la tutela delle persone trans*, in particolare quelle più giovani non è contemplata: dalla chiusura del Tavistock Centre – unica clinica di supporto a bambini e adolescenti trans – al “travel ban” per le persone transgender provenienti da Canada, Australia e Nuova Zelanda, fino al primo ministro inglese Rishi Sunak da oltre un anno ha preso di mira la comunità. A partire da quelle linee guida per aiutare le scuole a ‘gestire’ studenti di genere non conforme, che più che prevenire, peggiorano la situazione tra il divieto di fare transizione sociale pubblicamente, il permesso a non rispettare i pronomi, e il divieto ad utilizzare un bagno preferito.
Mentre in questi giorni, al Parlamento si è tenuto il primo panel finalizzato a sensibilizzare il corpo politico a tematiche trans*, il primo ministro ha ribattuto al leader del partito partito laburista, Keir Starmer, deridendolo di non ‘saper mantenere nessuna promessa’ tantomeno la capacità di ‘definire una donna’. Una battuta per screditare o invalidare ancora una volta tutte le identità non cisgender, nello stesso momento in cui Esther Ghey era presente nel pubblico in galleria.
Un’altra (ennesima) mancanza di rispetto a cui, Peter Spooner, papà di Brianna ha definito i commenti di Sunak definendoli deumanizzanti e considerandosi disgustato a sapere che sia parte della Camera dei Comuni. “L’identità delle persone non dovrebbe essere usata in quella maniera, e mi sento personalmente scioccato dai suoi commenti e sento che dovrebbe scusarsi” commenta Spooner a Sky News.
Mentre l’ufficio stampa del primo ministro risponde che nelle sue parole non c’era l’intenzione di offendere o prendere di mira la comunità trans*, il partito laburista commenta che il Regno Unito non merita e non vuole un primo ministro felice di deridere le minoranze, e che dovrebbe scusarsi a nome di chiunque.
Lo stesso Starmer commenta che Sunaki si presenta come un uomo d’integrità morale ma manifesta nessuna responsabilità per le sue azioni: “Tra tutte le settimane per dirlo” dice Starmer “lo fa proprio quando la madre di Brianna è in quella stanza. Che vergogna”.
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