Oltre ai bronzi, agli argenti e agli ori, ci sono atleti che apprezzano anche altri generi di metallo, meno pregiati ma di certo utili a svolgere attività quotidiane. Come i ferri. È il caso di Tom Daley, celebre tuffatore britannico, fresco di primo posto alle Olimpiadi di Tokyo 2020 nella specialità della piattaforma sincronizzata da 10 metri. La foto dell’atleta, seduto sugli spalti a destreggiarsi con la maglia durante la finale del trampolino femminile dai tre metri, ha fatto il giro del web, suscitando reazioni esilaranti. D’altronde, non si vede tutti giorni un giovane professionista dello sport fermo su una poltroncina, a darsi da fare tra dritti e rovesci.
https://twitter.com/Olympics/status/1421746461583323138
Già nelle ore successive alla vittoria in compagnia del collega Matty Lee Tom Daley aveva attirato la curiosità dei social network, diventando virale con un selfie in cui mostrava una piccola custodia per la sua medaglia, fatta dalle sue mani in onore della Union Jack e della bandiera giapponese. Il tuffatore ha scoperto l’arte del cucito nel 2019, su consiglio del collega australiano Maddi Keeney, nei preparativi dell’ultima gara prima dello scoppio della pandemia. Un colpo di fulmine (o di fulmicotone, per rimanere in tema) quello fra lui e il lavoro a maglia, che ha tenuto occupata la mente del campione durante i mesi più duri del lockdown.
Circa un anno fa, l’apertura dell’account Instagram Made With Love By Tom Daley, in cui l’atleta condivide regolarmente i suoi progressi con i ferri: da piccoli oggetti da esibire come soprammobili ai pattern per maglioni, canotte ed abiti da sera. Proprio un maglione, il chunky rainbow jumper, è stato inoltre al centro di una campagna di raccolta fondi per la ricerca contro il cancro al cervello: circa 6.000 sterline raccolte in 14 giorni da Tom Daley, che ha messo a disposizione degli altri il suo talento tardivo per fare la moda. Il campione olimpico è diventato forse il testimonial più influente del cosiddetto knitting e dell’uncinetto, sdoganando un’attività che solo nella grande pentola dei pregiudizi è ancora appannaggio delle nonne.
https://twitter.com/runwithskizzers/status/1420520972357079042
La concentrazione necessaria per seguire gli schemi del cucito, che evita il rischio di stringere qualche nodo fuori posto, ha distratto centinaia di migliaia di persone nel corso dell’emergenza sanitaria in tutta Europa. Non è un caso che le fabbriche che si occupano della realizzazione di filati hanno spesso aumentato i loro fatturati negli scorsi mesi. “Cresciamo del 20% nell’anno del Covid, abbiamo problemi di rifornimento”, scriveva a marzo il proprietario di uno stabilimento in Toscana che si impegna della produzione di gomitoli di lana. Dalle aziende ai privati, un mercato in estensione anche grazie ai contenuti virali su TikTok, che hanno eletto Jenna Bates come regina del cucito: oltre mezzo milione di follower e sette milioni di like per la ragazza, nota per i suoi lavori ispirati al mondo delle favole e dei film Disney. Ora ha anche un e-commerce e un canale su YouTube.
“È stranamente terapeutico, il mio posto felice ora è sul divano con i ferri da maglia”, ha dichiarato in passato Tom Daley, svelando gli effetti prodigiosi dell’attività creativa, che smorza la tensione nei momenti di maggior preoccupazione, per poi diventare un hobby da portare avanti fra una gara e l’altra. E lo spirito del knitwear ottiene grande riconoscimento anche sulle passarelle dell’alta moda grazie a Christian Dior e all’ultima collezione per l’autunno e l’inverno. La filiera di produzione della maglia presuppone un lavoro di squadra, l’indispensabile bisogno di rimanere uniti anche nei momenti di difficoltà, quando un filo si inceppa e gli ingranaggi si bloccano. Insomma, dietro la metafora del filo, di antica memoria classica, si nascondono discorsi sul destino e sulla forza della mancata resa. Due elementi che nell’ultimo anno e mezzo hanno legato a filo doppio ciascuno di noi allo scorrere inesorabile del tempo.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.