Una violenza omofoba cieca, quella che ha colpito Andrew Davies, attivista per i diritti lgbt in Galles e presidente del Unity Group Wales, che si è visto uccidere il gatto da parte di alcuni vicini di casa che volevano a tutti i costi convincerlo ad andare a stare altrove.
Un anno e mezzo di vessazioni e pressioni di ogni genere, fino a quel gesto così crudele che è costato la vita alla povera bestiola.
Secondo i suoi vicini, Andrew Davies era una minaccia per la “normale crescita dei bambini” del quartiere di Swansea, dove vive.
E per convincerlo ad allontanarsi le hanno provate tutte, dalle lettere minatorie nella cassetta della posta, ai biglietti fatti scivolare sotto la porta di casa, fino alle torture e all’uccisione del gattino.
Non contenti, stando a quanto riporta l’emittente britannica BBC, i vicini hanno anche inviato al povero Davies un messaggio di condoglianze per la dipartita dell’animale che, in realtà, conteneva altre minacce.
Secondo il ministro Jeff Cuthbert, nel biennio 2012-2013 in Galles si sono registrati 1810 crimini d’odio che sono solo “la punta dell’iceberg. Il ministro, responsabile del dicastero per la comunità e la lotta alla povertà, è necessario promuovere un cambiamento culturale che punti ad una maggiore inclusione e tolleranza.
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