12 Paesi UE, ovvero Belgio, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Lituania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Spagna e Svezia, hanno preso carta e penna per esprimere la loro “profonda preoccupazione per l’adozione da parte del Parlamento ungherese di emendamenti che discriminano le persone Lgbtiq e violano il diritto alla liberta’ di espressione con il pretesto di proteggere i bambini“.
Grande assente, duole dirlo, l’Italia di Mario Draghi. La lettera è stata redatta nel corso del Consiglio affari generali che si è tenuto oggi in Lussemburgo, attaccando duramente la legge approvata a Budapest, perché “rappresenta una forma flagrante di discriminazione basata sull’orientamento sessuale, sull’identità e sull’espressione di genere e quindi merita di essere condannata“.
“L’inclusione, la dignita’ umana e l’uguaglianza sono valori fondamentali della nostra Unione europea e non possiamo scendere a compromessi su questi principi“, si legge nella lettera, come riportato da AGI. “Al di la’ delle discussioni in corso al Consiglio Affari generali, esortiamo la Commissione europea, in quanto custode dei Trattati, a utilizzare tutti gli strumenti a sua disposizione per garantire il pieno rispetto del diritto dell’Ue, anche deferendo la questione alla Corte di giustizia”.
Ancor più duro è stato Jean Asselborn, ministro degli Esteri del Lussemburgo, che ha definito la legge ungherese “indegna dell’Europa”. “Spero che la Commissione Ue vada a fondo”, ha aggiunto il ministro. “I giovani hanno il diritto di vivere come desiderano. Non siamo nel Medioevo”.
Nel frattempo, il ministro degli Esteri ungherese Szijjarto ha applaudito l’UEFA, che ha negato a Monaco di Baviera la possibilità di illuminare di rainbow lo stadio prima della partita Germania – Ungheria, che si terrà domani: “Grazie a Dio nei circoli della leadership del calcio europeo prevale ancora il buon senso e non sono stati al gioco della provocazione politica”. “Posso dire che la leadership della Uefa ha preso la decisione giusta quando hanno deciso di non stare al gioco della provocazione politica contro l’Ungheria“.
Una decisione “vergognosa”, ha tuonato il sindaco di Monaco, annunciando che la città decorerà i propri palazzi con i colori dell’arcobaleno.
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” Giggetto er bibitaro” , dopo essere stato ricevuto in pompa magna dal card. Bagnasco , in Senato ha quasi fatto fallire la Legge Cirinnà , azzoppandola dello “step-child adoption” ; non lo dimentichiamo!
Si apprende che l’Italia si è appena aggiunta alla lista diventando il tredicesimo Paese ad aderire alla presa di posizione del Consiglio, dopo aver ritenuto insoddisfacenti i chiarimenti chiesti all’Ungheria sul tema.