Vladimir Luxuria: “Non sono una banderuola, stimo Selvaggia Lucarelli ma è rancorosa e non accetta critiche” – INTERVISTA

Travolta dalle polemiche per aver accettato di co-condurre "Il Rosso e il Nero" al fianco di Francesco Storace su Rai Radio1, Vladimir da noi intervistata ha così replicato. Anche a Selvaggia Lucarelli.

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Vladimir Luxuria: "Non sono una banderuola, stimo Selvaggia Lucarelli ma è rancorosa e non accetta critiche" - INTERVISTA - Vladimir Luxuria replica a Selvaggia Lucarelli - Gay.it
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Vladimir Luxuria: "Non sono una banderuola, stimo Selvaggia Lucarelli ma è rancorosa e non accetta critiche" - INTERVISTA - Polemiche per Vladimir Luxuria in radio con Francesco Storace 2 - Gay.it

È partita tra le polemiche “Il Rosso e il Nero”, trasmissione radiofonica di mezz’ora condotta da Vladimir Luxuria e Francesco Storace su Radio Rai1, tutti i giorni dal lunedì al venerdì alle ore 11:30. Da una parte la prima storica deputata trans d’Europa, eletta in Parlamento con il Partito Comunista, e dall’altra l’ex governatore del Lazio, da sempre orgogliosamente di estrema destra, missino di ferro e più volte negli anni andato incontro ad insulti omobitransfobici. Vladimir è stata attaccata da molti, anche sui propri social, con Selvaggia Lucarelli che l’ha definita una “banderuola” pronta a tutto pur di lavorare.

Abbiamo intervistato la diretta interessata.

In tanti sono rimasti sorpresi da questa tua partecipazione ad una trasmissione radio con Francesco Storace.

“Ma io sono stata la prima a rimanere sorpresa, quando mi è arrivata la sua telefonata che mi proponeva di fare il programma. Mi sono subito domandata, “come faccio a fare un programma con Francesco Storace?”. Quando mi è stato prospettato il format ho capito. Basterebbe leggere il titolo, “Il Rosso e il Nero”. Ovvero due persone che vengono da due radici politiche completamente opposte, io di sinistra e lui di destra, che conducono un programma insieme, confrontandosi e scontrandosi su alcuni temi. Ad esempio con la prima puntata andata in onda ieri ci siamo scontrati sull’arresto di Messina Denaro. Storace lo vedeva come la vittoria dello Stato sulla mafia, mentre io ho ribadito come non ci fosse nessuna vittoria, avendolo preso dopo 30 anni. 30 anni in cui è rimasto nella sua Castel Vetrano, è stato preso quando ha avuto problemi di salute, nel momento in cui lo Stato avrebbe dovuto farsi carico della sua salute, questo ci fa capire che non sapremo mai gli appoggi che ha avuto quest’uomo. Ho precisato come venga politicizzata strumentalmente anche quella che dovrebbe essere la bandiera di tutti, cioè la lotta alla mafia. Ma questo è solo un esempio, sarà sempre così. Non so su quale argomento potremo andare d’accordo. Chi ascolta da casa sa che avremo sempre due punti di vista differenti”.

Come replichi a Selvaggia Lucarelli che ti ha dato della banderuola, disposta a tutto pur di lavorare?

Mi dispiace. Io sarei stata una banderuola se avessi sposato le teorie di Fratelli d’Italia. Ma io mantengo le mie idee, la mia coerenza. La verità è questa, te la dico tutta. Intanto è strano che io stia rilasciando questa intervista esattamente 10 anni dopo il mio invito a Selvaggia al Gay Village. Facemmo un talk e fu una serata bellissima. È una donna che stimo, leggo i suoi articoli. Seguo quello che scrive. Può succedere che dinanzi al 99% di volte in cui sono d’accordo con lei, che mi stuzzica con la sua ottima scrittura e la sua ironia che mi piace tantissimo, capiti il contrario. Ad esempio sto seguendo un’inchiesta che lei sta conducendo su una bambina che si chiama Giorgia ricoverata a Pittsburgh, sui finanziamenti che la mamma sta chiedendo via social. Anche io sono stata contattata da questa mamma per aiutarla a raccogliere fondi. Io seguo Selvaggia, ma è successo che questa estate lei era in Colombia, in vacanza, e ha fatto un post da questa città che ha descritto come “più brutta di Foggia”. Io sono di Foggia e in quel momento ero a Foggia. Avevo appena deposto un mazzo di fiori davanti ad una saracinesca dove era stata uccisa una tabaccaia, ammazzata per pochi spiccioli. La città stava vivendo un momento di lutto, di sconforto. Pur essendo in Colombia sono sicura che Selvaggia lo sapesse, perché la notizia era ovunque. Non sto mettendo insieme le due cose, ma in quel momento in cui la città aveva forse bisogno di un po’ di sostegno quel suo post è arrivato un po’ come una mannaia. Ho semplicemente scritto in un post che la mia città aveva bisogno di conforto e non di giudizi estetici. Da quel momento ho scoperto che Selvaggia non ama molto essere criticata. Lei critica moltissimo, e fa bene, e nel 99% sono d’accordo con le sue critiche, ma se tu provi a dissentire, se non sei d’accordo con una cosa che lei ha scritto, lei se lo segna. E sono sicura che anche questo suo giudizio sulla trasmissione radio sia legato a questo rancore che sta ancora covando nei miei confronti. Io non ho nessun rancore, sono disponibile a farmi una passeggiata con Selvaggia a Foggia, per farle vedere e scoprire le bellezze della mia città. Mi spiace che lei l’abbia affermato, ma io non ho fatto quel post per fomentare commenti contro di lei. Un po’ perché i social si erano già scatenati quando sono intervenuta, ma non era quello il mio intento. Anche tra i suoi sostenitori, e mi dispiace dirlo, in risposta a me sono arrivati commenti transfobi. Ma non attribuirei a Selvaggia Lucarelli la transfobia di alcuni che hanno scritto questi commenti, così come lei non dovrebbe associare a me chi le ha scritto cose orrende da cui ovviamente prendo tutte le distanze possibili e immaginabili. Mi dispiace molto, lei dirà che non è vero ma sono sicura che se l’è legata al dito. Non so per quanto tempo ma non sono una banduerola. Ho un’unica bandiera ed è la bandiera rainbow”.

Tornando alla discussa trasmissione radio con Storace, un minimo di dubbio te lo sarai posto anche tu, nell’accettare di co-condurla al suo fianco. Hai pensato alle eventuali ripercussioni da parte della comunità, considerando la storia politica di Storace anche sul fronte omobitransfobico?

“Io voglio approfittare di questa trasmissione per parlare anche ad un pubblico diverso e dire la mia anche a quel pubblico lì, per non parlarci sempre addosso tra di noi. Storace non è il mio compagno di merende, una persona dovrebbe essere tacciata di incoerenza se ad un certo punto dicessi che sono contraria al matrimonio egualitario, e non se mi scontro in una trasmissione con chi come Storace è contrario alle adozioni. Le persone intelligenti lo capiscono, Il Rosso e il Nero, sin dal titolo. Solo chi vuole strumentalizzare fa finta di non capire. Basterebbe ascoltarci. Ma sono abituata. Quando mi sono candidata mi criticarono perché  ero una trans che si candidava in Parlamento. Quando ho fatto l’Isola dei Famosi “ah un’ex parlamentare in un reality”. Prima di fare qualcosa ci penso, sempre, non devo chiedere l’autorizzazione a nessuno e soprattutto verifico se ho la libertà di manifestare il mio pensiero, le mie idee. Ho parlato con gli autori, con il direttore, con il redattore, con tutti, ho carta bianca. Non c’è nessuno che mi censura e questa è la cosa più importante. Anche Bianca Berlinguer è stata criticata perché è andata a Rete 4, ma continua a fare il suo lavoro, non si è venduta. Mi hanno scritto delle cose come “hai sdoganato il nemico”, “fai l’operazione simpatia per Storace”. Ma mi sopravvalutate, se pensate che io possa rendere simpatico Storace. Non faccio miracoli”.

Probabilmente anche il clima politico che stiamo vivendo non aiuta, siamo tutti sul chi va là. La destra si sta prendendo tutto, ogni giorno c’è un bollettino relativo alla violenza omobitransfobica che il governo nega, forse in tanti hanno temuto che questo esecutivo potesse ammaliare e portare dalla propria parte anche personaggi come te, storicamente in prima fila in difesa della nostra comunità.

“Ma se mi avessero chiesto di deporre le mie armi, ammorbidire i toni e diventare filogovernativa avrei detto di no. Ma io sono tutt’altro che filogovernativa. Credetemi. Approfitto per dire anche a chi ha votato Meloni di dire quello che penso, magari c’è qualcuno che potrebbe cambiare idea. Io parlo a tutti, lo faccio da una vita. Se ci parliamo solo addosso non andiamo avanti. Attraverso l’arma della persuasione provo da sempre a parlare anche agli altri, a chi ha votato in maniera diversa rispetto al mio voto. In trasmissione tra le altre cose avremo anche politici ed esponenti di sinistra. Domani ci sarà Piero Sansonetti, direttore dell’Unità. Non avrei mai accettato di fare una trasmissione di destra. È uno spazio di mezz’ora in cui su ogni argomento possiamo sentire opinioni diverse di persone diverse nel nome di quello che si chiama pluralismo. Punto”.

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