“Sono morto ma non è poi così male. Ho imparato a conviverci”. È l’incipit fulminante del romanzo Warm Bodies di Isaac Marion, la cui nuova edizione è disponibile in libreria grazie a Fazi Editore in occasione dell’uscita odierna per Lucky Red dell’omonimo film fenomeno diretto da Jonathan Levine, campione d’incassi negli States con più di 23 milioni di dollari in cinque giorni di programmazione.
Un prodotto piuttosto innovativo perché riscrive le regole di un genere di moda, lo zombie movie post-apocalittico alla Romero (si pensi anche al pornoqueer L.A. Zombie di Bruce LaBruce), con innesti di commedia – dialoghi sarcastici, humor spiazzante, una forte ironia di fondo – e un côté romance che lo rende, a detta del regista, «un mix tra Romeo e Giulietta e Frankenstein».
Non a caso il protagonista si chiama proprio con l’iniziale di Romeo, R., ed è uno zombie divoratore di cervelli umani che vive in un aeroporto abbandonato (esistente nella realtà a Montreal dove sono state effettuate le riprese) dopo che un virus misterioso ha trasformato le vittime in una genia di morti vaganti costringendo l’umanità sopravvissuta a vivere in bunker iperblindati. Lo interpreta l’ex bimbo prodigio di About a boy, Nicholas Hoult, che molti ricorderanno nel ruolo dello studente dallo sguardo palpitante nei confronti di Colin Firth alias George Falconer nel cult gay A Single Man di Tom Ford. Nel 2008 dichiarò anche di aver avuto una relazione gay clandestina con Joseph Dempsey, suo collega nel serial Skins. Qui però non ha occhi – marcescenti – che per Julie (Teresa Palmer), fidanzata di una delle vittime di cui assapora la materia grigia immagazzinandone i ricordi.
«Mi sono identificato con il protagonista – spiega il regista Levine – e il libro che Isaac ha scritto si prestava a diventare un film diretto in modo originale e con uno stile nuovo e aggressivo. Ero emozionato all’idea di poter sperimentare visivamente e per una storia che aveva anche un personaggio fantastico. È un’avventura, una storia d’amore, è in parte una commedia, ma con elementi horror». «Dover cercare di fare affezionare il pubblico a uno zombie – chiarisce Hoult – di fare in modo che tifasse per lui, era un’idea molto interessante per me. Nella sceneggiatura, grazie alla sua voce narrante, si capisce che è un tipo divertente ed espressivo, per cui risulta insieme affascinante e pieno di umorismo». «La cosa più commovente di R. – continua l’attore – è il suo bisogno di avere un contatto. Vuole stabilire un contatto con gli altri zombie dell’aeroporto anche se questi non hanno niente da dire e non riescono neanche a pronunciare il loro nome. Vuole stabilire un contatto con Julie e sentirsi vivo. Per gran parte del tempo dovevo comunicare solo muovendo gli occhi, compiendo delle azioni, mettendo dei dischi per Julie. L’idea di non poter dire quello che pensi è stata molto stimolante per me, perché è una cosa che ti porta a pensare in modo un po’ diverso da come faresti di solito».
Nel ruolo del generale Grigio, il padre inflessibile e anaffettivo di Julie, capo dei sopravvissuti umani, troviamo nientemento che il grande John Malkovich, attratto da Warm Bodies per il tipo di narrazione del film: «Mi piacciono soprattutto i due protagonisti – dice Malkovich – e il modo in cui la storia si sviluppa. Nella sceneggiatura tratta dal romanzo è rimasto un approccio letterario che mi è piaciuto molto». Ma «la più grande scoperta del film» secondo la produttrice Bruna Papandrea è Dave Franco, fratello minore di James Franco, che incarna Perry, fidanzatino del liceo di Julie. «Sta iniziando ad emergere – spiega la Papandrea -. Illumina lo schermo ed è una gioia averlo intorno. È molto curioso, sia come persona che come attore. Credo che lasci davvero un segno con il personaggio di Perry». Come il fratello James, anche Dave – pur non avendo mai dichiarato di essere gay – si sta dimostrando molto filoqueer: nel video Go f*ck yourself seduce un clone di se stesso con cui ha un rapporto sessuale e nel cialtronesco You’re so hot (più di un milione di visualizzazioni online) intavola un lungo dialogo erotico con l’attore Chris Mintz-Plasse, il nerd Fogell in Suxbad.
Sorprendenti sono gli effetti speciali di Warm Bodies , specialmente quelli utilizzati per creare gli Ossuti, minacciose creature scheletriche appartenenti a una specie evoluta di zombie giunti oltre il punto di non ritorno, generati digitalmente con sofisticati programmi di computer grafica e acrobatici stunt dotati di equipaggiamento per il motion-capture. Curiosità: oggi pomeriggio si è svolto a Roma il Flash Mob Zombie con marcia di morti viventi, adeguatamente truccati da professionisti del make-up, da piazza del Popolo a piazza di Spagna dove si è tenuto il Dance Flash Mob Zombie. Michael Jackson con indimenticabile look rosso-nero alla Thriller, da lassù, sorride…
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