BERLINO. Sempre in ritardo, ma attenta ai tempi che cambiano anche la chiesa evangelica si sta dando una mossa e si guarda intorno per capire cosa stia succedendo fra i propri fedeli. L’iniziativa della chiesa evangelica del Palatinato è estremamente singolare, ma anche molto democratica: il sinodo regionale nella famosa cittadina di Speyer ha promosso la fondazione di una commissione di lavoro sulla questione delle coppie gay che dal primo agosto scorso in Germania possono ufficialmente legalizzare la propria unione. Dovrà essere rappresentato e vagliato tutto lo spettro delle opinioni disponibili sulla questione.
Punti fondamentali sono la concezione del matrimonio, della benedizione, delle sacre scritture e soprattutto la cura delle anime. Anche se la terminologia non sembra uscire dalla millenaria routine ecclesiastica viene messa in evidenza la ricerca di una via intermedia attraverso le profonde discrepanze di vedute, proprio questa via intermedia dovrà costituire la linea di condotta generale da seguire. I risultati della commissione saranno pronti a partire dall’ottobre del 2002, fino a quel momento non saranno tollerate prese di posizione autonome sia contro che a favore del nuovo istituto delle unioni omosessuali. La nascita di questa commissione dipende dal fatto che molte voci di fedeli si sono sollevate a favore del "matrimonio gay".
Questa iniziativa è sorprendente visto che il sinodo di Berlino e del Brandeburgo invece respinge l’unione civile omosessuale. È difficile dare una spegazione di queste differenze. Berlino e il Brandeburgo sono regioni con un altissimo tasso di ateismo, il Palatinato invece no. Le chiese dipendono in Germania economicamente dai propri fedeli e le tasse ecclesiastiche sono la fonte principale di sostentamento, la concorrenza fra cattolici e protestanti sembra aver sempre giovato, tanto che i parroci di provincia si sono spesso contesi i matrimoni misti e i relativi battesimi. La mossa della chiesa del Palatinato potrebbe avere dunque una ripercussione positiva sull’afflusso spirituale ed economico. Ci sarà forse una ripercussione capitalistica sulla chiesa cattolica? Vedremo, purtroppo la chiesa cattolica non gode della stessa autonomia interna di quella evangelica, ma le casse e le tasse sono le stesse e non essere al passo coi tempi potrebbe diventare molto caro.
di Emanuele Sgherri – da Berlino
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