Sono passati pochi giorni dall’incoronazione di Antonio Veneziani come il “Gay più Bello d’Italia”. Ma si è scatenata una bufera non riguardante l’aspetto fisico del vincitore, come quasi ogni anno capita, bensì per alcune sue posizioni riguardanti la comunità LGBT e in particolare il safe sex, il Pride e la legge contro l’omotransfobia, in discussione dal 3 agosto in Parlamento.
Dichiarazioni che non sono piaciute né alla comunità né al comitato organizzativo dell’evento di Torre del Lago, il quale ha annunciato che si riunirà per decidere la posizione da assumere nei confronti di quanto successo. In un comunicato, spiega:
Ci dissociamo dalle dichiarazioni di Antonio Veneziani in quanto promotori di safe sex e e forti sostenitori della legge sull’omotransfobia.
Annuncia inoltre che entro domenica 30 agosto, il comitato pubblicherà la propria decisione, che potrebbe anche ritirare la fascia di gay più bello d’Italia al neo vincitore.
Sebbene ognuno sia libero di avere le proprie idee, come si può definire Mr. Gay una persona che non appoggia una legge di tutela, come quella proposta da Alessandro Zan? Questo si domanda parte della nostra comunità, che non condivide la vittoria dell’edizione 2020.
Quali sono le accuse ad Antonio Veneziani
A scatenare la polemica attorno al vincitore è stato un utente di Twitter – tale Ferdinando Tripodi, gay di destra contro il ddl Zan – che ha commentato l’incoronazione di Antonio Veneziani con “Ma il Gay più bello d’Italia che è più. destra di me? Siamo in vantaggio“, come riportato da Gayburg.
Ora, sarà il comitato a decidere sul da farsi.
Chi è il vincitore de il “Gay più bello d’Italia”
Antonio Veneziani, 40 anni, è barese di nascita e romano di adozione. Dopo aver partecipato a Bake Off Italia, ha deciso di fare coming out, divorziando di conseguenza dalla moglie con la quale aveva anche una figlia. Ha poi aperto un canale su Onlyfans piuttosto seguito, dove ha annunciato anche un tour scopereccio in giro per l’Italia post-lockdown.
Credits: Facebook
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Toglietegli la fascia subito! Che schifo! Il culto del corpo e del privilegio genera solo fascismo, e oppressione della propria stessa comunità. Che vergogna!!!!!! Nasconditi!! Sei orrendo!!
Forse Lucia Bosè , Silvana Pampanini , Sophia Loren , Gina Lollobrigida , etc, etc , ai loro tempi erano orientate a destra ; ma , sicuramente non hanno fatto dichiarazioni in tal senso. Di certo non hanno detto che le donne non avrebbero dovuto avere diritti uguali agli uomini.
ah ah ah!!! tutti i nodi vengono al pettine!!! ritirargli la fascia è il minimo non rappresenta affatto la comunità LGBT!!!