Ha difeso, insieme ad altri, una coppia gay aggredita da una banda di ragazzi a Villa Pamphili, a Roma, ed è stato aggredito a sua volta.
E’ successo ad un uomo di 62 anni, S., lo scorso 26 marzo intorno alle 15.30 e a riportare la notizia è oggi l’edizione romana di Repubblica.
L’uomo ha raccontato di aver visto una gruppo di ragazzi tra i 16 e i 18 anni mentre molestavano e picchiavano con mazze di legno e spranghe di ferro due gay la cui sola colpa era quella di essersi scambiati qualche effusione sulle rive del laghetto del parco. "Sono intervenuto assieme a sette o otto persone – ha raccontato l’uomo -, minacciando di fotografarli e denunciarli alla polizia e loro se ne sono andati. Non ci ho più pensato ma dopo circa un’ora sono tornati. Erano una decina. Gli altri sono scappati ma io sono stato più lento: mi hanno raggiunto e picchiato a sangue".
Il gesto altruistico è costato caro a S. che riportato la frattura di un polso e una ferita sulla testa che ha richiesto 40 punti di sutura.
S. ha sporto denuncia, ma ha tralasciato la natura omofoba dell’aggressione di cui era stato testimone per volere, ha raccontato, dei due ragazzi.
La coppia, infatti, non ha denunciato la violenza subita per paura. Uno dei due sarebbe uno straniero senza documenti e teme il rimpatrio, mentre l’altro, un lavoratore precario, si preoccupa di potenziali conseguenze sul lavoro.
Questo non sarebbe il primo episodio di violenze nel parco romano. Un altra aggressione si era verificata qualche giorno fa, ma i sospetti degli inquirenti si sono concentrati sulla pista omofoba.
Sulla vicenda è intervenuta l’onorevole Paola Concia, relatrice della legge, mai discussa nella sostanza, contro l’omofobia. Secondo la deputata del PD, l’episodio manifesta come "la violenza omofoba non colpisca solamente le persone gay, lesbiche e trans, ma anche tutti i cittadini che si oppongono alla cultura dell’odio e della prevaricazione".
"Dovremmo tutti riflettere su quello che la classe politica italiana non ha fatto in questi ultimi anni per arginare violenza e pregiudizi – ha concluso Concia -. Il nostro paese ha un disperato bisogno di anticorpi solidi contro l’intolleranza. A partire da una legge contro l’omofobia e la transfobia".
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